Ennesimo annuncio sul ritiro di Djokovic. Stavolta potremmo esserci davvero. A rivelarlo è una persona che lo conosce molto bene
In una settimana senza tornei, Novak Djokovic ha fatto parlare di sé per le polemiche seguite al suo trasferimento da Belgrado ad Atene.

L’ex numero uno del mondo ha lasciato la Serbia dopo le velate accuse del presidente Vukic scaturite in seguito alla presa di posizione del tennista a favore di alcune manifestazioni studentesche anti governative. Si è scritto di un “Djokovic traditore”, una critica troppo pesante da sopportare per chi ha onorato una nazione sul campo, accrescendone il prestigio sportivo nel nuovo millennio.
Ad Atene, Djokovic non si porterà solo la famiglia ma anche il torneo di Belgrado di cui è proprietario che si disputerà proprio nella capitale ellenica nella prossima edizione in programma a novembre. ATP di Atene che dovrebbe essere peraltro anche l’ultimo impegno stagionale per Nole dopo la semifinale allo US Open persa con Alcaraz. Manca ancora l’ufficialità ma il serbo potrebbe saltare Shanghai, Bercy e anche le ATP Finals Torino, come accaduto peraltro lo scorso anno quando la sua annata si è interrotta a ottobre con la finale persa a Shanghai contro Sinner.
Ritiro Djokovic, Boris Becker non ha dubbi: “E’ irrealistico”
Nel 2025, Djokovic ha raggiunto le semifinali nei quattro tornei Slam e vinto il suo centesimo titolo in carriera a Ginevra. Un bilancio comunque soddisfacente per un fuoriclasse fermato solo da Sinner e Alcaraz, tennisti simbolo di una nuova generazione di campioni che per Nole (e non solo per lui) si sta rivelando insormontabile.

Lo ha ribadito anche Boris Becker in un intervento sul podcast dell’ex tennista tedesca Andrea Petkovic. “Novak ha 38 anni ed il fatto che sia il terzo giocatore più forte del circuito è incredibile per lui e poco confortante per gli altri – si legge nelle dichiarazioni dell’ex tennista tedesco riprese da livetennis.it – Dopo la partita (con Alcaraz ndr) per la prima volta ha ammesso che non è più sostenibile per lui affrontare Sinner e Alcaraz tre set su cinque.” Per Becker, questa consapevolezza raggiunta da Djokovic è il segnale inequivocabile che il ritiro sia ormai vicino.
“Prima o poi smetterà – ha concluso Becker – ed è normale che sia così. Lui sogna le Olimpiadi 2028 per difendere l’oro della Serbia ma per me è irrealistico pensare che possa arrivare fin li. Già allo US Open, le sue parole hanno avuto il sapore di addio.” E non solo quelle. Già dopo le eliminazioni a Madrid e al Roland Garros contro Arnaldi e Sinner, Nole ha dichiarato che quelle partite potrebbero essere state le sue ultime in entrambi i tornei. L’impressione è che il lungo addio del campione serbo sia già cominciato.





