Carlos Alcaraz e Jannik Sinner, prosegue il duello a distanza: occhio Ranking ATP, così la distanza tra i due è quasi annullata
In un 2025 fatto di colpi di scena, sorpassi, vittorie ma anche delusioni, Jannik Sinner può dirsi soddisfatto. Proprio così. Non lasci alcun dubbio il fatto che il 24enne di San Candido abbia recentemente ceduto il passo da numero 1 del Ranking ATP ad Alcaraz dopo il marcato ko di Flushing Meadows.

Ma la sconfitta di Jannik nella finale degli US Open – che un anno fa, ricordiamolo, vinse proprio lui – ha rappresentato solo una delle tappe della rivalità di due tennisti più talentuosi e promettenti dell’ultima decade. D’altronde i numeri parlano tanto per Sinner quanto per il murciano che, oggi, è anche giusto che si goda i suoi successi. Sinner non ha fatto tragedie, ha capito dove ha sbagliato e probabilmente come rimediare davanti allo strapotere di Carlitos: a lui, Vagnozzi e Cahill le risposte a certe domande sono evidentemente già venute in meno.
Risposte che vedremo in campo nella tournéè asiatica a cui l’azzurro prenderà parte, per tornare a macinare gioco, idee, per migliorarsi, come lo stesso Sinner ha ribadito con una lucidità fuori dal comune in conferenza stampa subito dopo la batosta sul duro newyorkese. C’è una distanza tra i due, al momento, ma l’obiettivo sarà tornare a giocarsela alla pari, con qualche arma in più da sfoderare nel momento del bisogno. E, paradossalmente, i numeri non poi così avversi al nostro Jannik: tutt’altro. Alcaraz è già più vicino del previsto.
Sinner-Alcaraz, un dato fa sorridere Jannik
Un dato che potrebbe paradossalmente allarmare più Alcaraz che Sinner riguarda i loro confronti – ad oggi -quindici. Ma soprattutto i punti giocati dai due, come riportato da ‘La Gazzetta dello Sport’. Perché sul totale di 3152 la differenza di quelli conquistati dall’italiano e quelli dallo spagnolo è praticamente quasi inesistente.

1579 Alcaraz, 1573 Sinner. Un nulla. Ma ogni punto ha un suo peso. E così Alcaraz è, negli scontri diretti, in vantaggio 10-5. Addirittura se si parla delle ultime otto volte. A Cincinnati Jannik ha dato forfait per problemi di salute mentre il Roland Garros ha visto l’attuale numero 2 al mondo sciupare ben tre match point prima del ritorno del grande rivale che si è poi portato a casa lo Slam parigino.
Uno dei fattori su cui si lavorerà con coach Vagnozzi è sicuramente il servizio, la vera nota dolente della finale degli US Open. Un arricchimento necessario per restare al vertice, per lanciare un messaggio all’amico-rivale Alcaraz ma soprattutto a chi lo sta già dando per sconfitto, per finito, a 24 anni e con 4 Slam già vinti in tasca. La risposta, come sempre, la vedremo in campo. Molto presto.





