Il leggendario connazionale del tennista russo non ha usato mezzi termini nel parlare delle prospettive future dell’ex numero uno del mondo
Per avere un’idea della portata della crisi che sta attraversando colui che, assieme ad Andy Murray, è stato l’unico tennista ad infrangere il dominio dei ‘Big Three‘ in termini di alternanza al trono del ranking mondiale e anche nei titoli del Grande Slam vinti fino all’avvento della coppia Alcaraz-Sinner, basti pensare che il nativo di Mosca non vince un torneo dal maggio 2023.

Ironia della sorte, l’ultimo trionfo è avvenuto proprio su quella terra battuta tante volte denigrata dal russo, protagonista di scocciate lamentele per il fastidio lasciato dai segni delle battaglie sul ‘rosso’. Erano gli Internazionali d’Italia di due anni fa. Mai nessuno si sarebbe immaginato che quello sarebbe stato l’ultimo squillo di un giocatore che, giova ricordarlo, appena 15 mesi prima si era issato in testa alla classifica mondiale. E che nel settembre del 2021 aveva spezzato, senza alcun tipo di remora, il sogno di Novak Djokovic di completare il Grande Slam nello stesso anno solare vincendo a New York la finale contro il serbo.
Raccontare oggi il 2025 di Daniil Medvedev significa affrontare un viaggio pieno di sconfitte assurde, di comportamenti fuori di testa, di warning, di racchette spaccate, di multe salatissime. E soprattutto di un crollo in classifica, col russo precipitato addirittura in 18esima posizione.
L’ultima performance, quella surreale andata in scena agli Us Open contro il francese Benjamin Bonzi (che già lo aveva fatto fuori a Wimbledon) è la fotografia di una stagione disastrosa. Anche il suo storico coach Gilles Cervara (ininterrottamente al suo fianco negli ultimi 8 anni) gli ha di fatto voltato le spalle, lasciando l’incarico, sebbene questa decisione sia avvenuta ufficialmente (?) di comune accordo.
Kafelnikov pessimista su Medvedev: “Non sentirebbe nessuno”
Sull’ormai lunghissimo periodo di crisi attraversato dal tre volte finalista agli Australian Open è intervenuto l’ex numero uno del mondo, nonché vincitore di 2 Major in carriera, Yevgeny Kafelnikov. Che con Medvedev condivide non solo il Paese natale, ma la stessa città d’origine, la capitale Mosca.

Davvero senza peli sulla lingua le parole dell’ex campione russo, riportate dal portale ‘Tennisworlditalia.com‘, mostratosi non troppo fiducioso – per usare un eufemismo – su una futura eventuale rinascita del connazionale.
“I tennisti in questa situazione non vogliono ascoltare nessuno, non accettano nessuno. Non importa chi gli verrebbe affiancato oggi: Daniil non considererebbe quella persona un allenatore, un mentore, e non farebbe tutto ciò che gli verrebbe detto di fare alla lettera. Tutto qui. Medvedev ha vinto un numero impressionante di titoli. Non so cosa voglia realizzare, quale motivazione gli sia rimasta“, ha esordito.
“Non so se Daniil potrà ancora lottare per vincere un torneo dello Slam. Purtroppo non tutto è così roseo come molti vorrebbero credere. L’anno prossimo avrà già 30 anni, un’età in cui qualsiasi cambiamento radicale non avrà più senso“, ha concluso.





