Il campione ha fallito ancora una volta la sua ‘mission impossible’ di vincere il 25esimo Slam in carriera: è il momento della riflessione
Se ne facciamo una questione di resilienza, di voglia di lottare, di spingersi oltre i propri limiti (che, arrivati a questo punto di una carriera straordinaria, sono determinati fondamentalmente dalla carta d’identità), dovrebbero fargli alzare al cielo il 25esimo titolo del Grande Slam ad honorem. Solamente per premiare l’immutata volontà di vincere ancora un grande trofeo, malgrado tutto.
Le ha provate tutte, Novak Djokovic, nel 2025, pur di arrivare a coronare il suo sogno, ma le sue speranze si sono sempre infrante sui muri chiamati Jannik Sinner (a Parigi e a Wimbledon) e Carlos Alcaraz, nell’ultimo appuntamento di New York. In un certo senso anche la prima delle 4 semifinali Slam disputate e perse dal serbo nell’anno solare (quella di Melbourne per mano di Sascha Zverev) è figlia dello sforzo immane fatto contro il campione spagnolo, battuto in quarti di finale. Non è un caso che infatti contro il tedesco la resistenza del nativo di Belgrado sia durata soltanto un set. Poi è arrivato il ritiro.
Capace, con soli dieci tornei disputati, di occupare il terzo posto nell’ATP Race del 2025 (quella che determinerà i migliori 8 tennisti del mondo meritevoli di partecipare alle Finals di fine anno), il fuoriclasse slavo ha fallito il suo unico grande obiettivo stagionale. Ora, come si evince dalle sue stesse parole rilasciate a New York dopo la sconfitta contro Alcaraz, è il momento della presa di coscienza. E della consapevolezza, ma senza spegnere quel fuoco che ancora arde dentro di lui.
Djokovic, arriva la sentenza di Becker: tifosi impietriti
Nell’ultima edizione del podcast che conduce insieme alla connazionale, ed ex tennista Andrea Petkovic, il campionissimo tedesco Boris Becker, già coach di Nole nel periodo 2014-2016, ha parlato a lungo della ‘strane’ prospettive future di un giocatore arrivato in semifinale nei 4 grandi appuntamenti dell’anno ma che non sembra, per sua diretta ammissione, pensare di poter battere i due nuovi fenomeni generazionali in un qualsivoglia match al meglio dei 5 set.
“Novak si trova a dover affrontare Jannik e Carlos che sono nel pieno delle rispettive carriere, mentre lui si avvia verso il tramonto. Questa è la prima volta in cui si teme per davvero che il 2026 possa essere il suo ultimo anno“, ha esordito ‘Bum Bum’.
“Alla fine di Flushing Meadows ha detto che avrebbe più chances contro Sinner e Alcaraz al meglio dei tre set ed è certamente vero, ma non credo che voglia continuare a giocare per vincere tornei come Roma o Monte Carlo. Il suo unico obiettivo sono gli Slam in questa fase della sua carriera, lo sappiamo tutti. Data la sua età e l’ascesa di diversi giovani talenti, non credo che possa realisticamente farcela. Ma se non può più vincere uno Slam, che senso ha andare avanti?”, ha chiosato provocatoriamente, ma forse realisticamente, l’ex campione teutonico.