La trascinatrice dell’Italia in Billie Jean King Cup ha parlato della rivalità che monopolizza il circuito ATP: parole sorprendenti
Si è trascinata la Nazionale sulle spalle. Come ormai è abituata a fare sin dallo scorso anno, quando contribuì enormemente alla vittoria finale della spedizione capitanata da Tathiana Garbin, portando a casa il quinto trionfo in assoluto nella prestigiosa competizione a squadre.

Se nel 2024, considerando il suo eccellente stato di forma che le aveva consentito di salire fino alla quarta posizione del ranking mondiale raggiungendo anche la finale sia al Roland Garros che a Wimbledon, il suo exploit era stato in qualche modo pronosticabile, o addirittura atteso, nel 2025, nel teatro di Shenzen in Cina, Jasmine Paolini si è travestita da super eroina per un nuovo trionfo tricolore.
Chiamata, nella complicatissima semifinale contro l’Ucraina, a ribaltare l’iniziale vantaggio delle rivali ottenuto grazie alla vittoria di Marta Kostyuk contro una pur tenace Elisabetta Cocciaretto (già commovente nella vittoria contro la cinese Yuan Yue in quarti e poi splendida nella successiva finale contro Emma Navarro), la tennista toscana non ha fatto una piega.
Sotto 3-6, 2-4 contro Elina Svitolina nel secondo singolare, la nativa di Castelnuovo di Garfagnana ha ribaltato l’esito della contesa, trionfando con un duplice 6-4. Completando poi l’opera vincendo il doppio decisivo con l’amica di sempre Sara Errani.
Sorprendentemente senza storia poi la finale contro le pur favorite americane, cadute sotto i colpi della citata Cocciaretto e della stessa Jasmine, capaci di vincere i rispettivi match in due set. Senza soffrire. Senza nemmeno dover ricorrere al doppio.
Paolini a cuore aperto sulla rivalità Sinner-Alcaraz
Intervistata dal portale ‘Efe Deportes‘ nel bel mezzo della kermesse che avrebbe poi dato all’Italtennis in rosa l’ennesimo trionfo di un’epoca ricca di successi, l’attuale numero 8 del ranking WTA ha avuto modo di parlare anche della rivalità che sta catturando l’attenzione di tutti in campo maschile. Quella tra l’amico Jannik Sinner e Carlos Alcaraz.

“Sono due personalità davvero diverse, due giocatori distinti che ci emozionano e ci divertono molto in campo. Il fatto che siano così differenti rende questa rivalità ancora più bella. Sono educati, rispettosi, intelligenti e giocano a tennis ad alto livello“, ha esordito la toscana, che poi si è lanciata in una sorta di parallelo tra i due rivali e se stessa.
“Io tendo a sorridere di più, quindi somiglio di più ad Alcaraz; tuttavia, mi piace molto guardare come gioca Jannik perché a lui piace spingere l’avversario dalla linea di fondo e, con la mia esperienza personale, trovo più utile osservare come gioca e si muove Jannik. A Carlos ruberei il dritto mentre a Jannik il suo servizio: sono due colpi che ti aiutano tanto. Anche il rovescio di Sinner e le palle corte di Alcaraz sono molto efficienti“, ha poi concluso.





