Disastro Musetti, il ko in finale costa carissimo in classifica

Rimpianto Musetti dopo la sconfitta in finale a Chengdu, il ko costa carissimo: gli ultimi aggiornamenti sulla classifica

Reduce dai quarti di finale allo US Open, Lorenzo Musetti ha dato il via alla sua parentesi sul cemento asiatico ripartendo dall’Atp 250 di Chengdu. Lo ha fatto con l’obiettivo di incamerare punti preziosi in ottica ranking e – soprattutto – Finals di Torino, dove spera di qualificarsi per la prima volta in carriera come coronamento di un’ottima stagione.

Musetti fa un cenno di stizza durante una partita
Disastro Musetti, il ko in finale costa carissimo in classifica (Foto Ansa) – Tennis Fever

E in effetti, il giovane azzurro si è reso protagonista di una settimana complessivamente positiva in terra cinese. All’esordio ha superato il croato Dino Prizmic in tre set (7-5, 3-6, 6-2) per poi liberarsi in scioltezza dei vari Nikoloz Basilashvili (6-3, 6-3) e Alexander Shevchenko (6-3, 6-1) e staccare il pass per la finale. Nell’ultimo atto del torneo, tuttavia, l’azzurro è incappato in una clamorosa battuta d’arresto: è stato sconfitto dal non irresistibile cileno Alejandro Tabilo (6-3, 2-6, 7-6), dopo aver ribaltato e quasi vinto la partita.

Musetti, sconfitta in finale a Chengdu: i risvolti sulla classifica Atp

Il rammarico di Lorenzo consiste in due championships point non concretizzati nel dodicesimo game del terzo parziale (il secondo, a causa di un dritto sbagliato in maniera grossolana), e nel non aver saputo gestire il vantaggio di 4-1 nel successivo tie-break cruciale. Una vera beffa, che fa il paio con i rimpianti in ottica ranking mondiale e nella stessa Race to Turin. “Muso” poteva dare una bella spallata. E invece, adesso, si ritrova a leccarsi le ferite.

Musetti in azione col dritto
Musetti, sconfitta in finale a Chengdu: i risvolti sulla classifica Atp (Foto Ansa) – Tennis Fever

Qualora avesse conquistato il titolo a Chengdu, infatti, il classe 2002 carrarino avrebbe potuto guadagnare una posizione in classifica (ai danni di Alex De Minaur) passando dalla numero 9 alla numero 8. Inoltre, avrebbe potuto rimpolpare il suo bottino di punti annuale andando ad allungare sugli inseguitori nella Race e ad avvicinare la settima piazza occupata da Taylor Fritz. Una doppia amarezza, che si aggiunge alla delusione per la sconfitta in finale e per un titolo che, ormai, manca da circa tre anni (Atp 250 di Napoli 2022).

Si tratta però, chiaramente, di una delusione che non cancella quanto di buono realizzato finora. Del resto, a Chengdu, l’azzurro ha comunque rafforzato la sua permanenza in top-10 e la sua candidatura per un posto al “Torneo dei Maestri”. Vedremo se un ulteriore scatto verso Torino si registrerà in questi giorni al China Open (Atp 500 di Pechino), dove il toscano rappresenta uno dei principali favoriti ad arrivare fino in fondo.



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