Arriva una notizia clamorosa che riguarda i due fenomeni del momento: Jannik Sinner e Carlos Alcaraz: i due tennisti sono riusciti a farlo davvero
L’altoatesino e lo spagnolo sanno di essere al top della loro carriera e vogliono massimizzare i successi in questo momento, sia dal punto di vista sportivo che economico. Ecco perché hanno deciso di partecipare ad una importante iniziativa che riguarda anche altri giocatori.

Come è accaduto nel recente passato per Djokovic, Nadal e Federer, ora tocca a Sinner e Alcaraz dominare tutti gli Slam. In questa stagione i due fenomeni hanno fatto 4 su 4 e negli ultimi tre sono stati protagonisti sempre della finale (due per Carlos e una a Wimbledon per Jannik). Ciò significa che in classifica (basta guardare la Race) i due hanno preso il largo e si aspettano di giocarsi anche le ATP Finals di Torino fra poco.
Ma questi risultati non sono solo una manna dal cielo per i record del campo, ma anche per il conto in banca e il ritorno finanziario. Le vittorie negli Slam sono arrivate a fruttare milioni di dollari e se a questi aggiungiamo gli sponsor siamo di fronte a cifre da capogiro. Ma a quanto sembra anche se aumentati, questi premi non bastano ai protagonisti in campo, che si sono schierati in modo univoco per chiedere ancora di più.
I tennisti chiedono più soldi per gli Slam: Alcaraz e Sinner sono tra i firmatari
Dopo l’azione legale della PTPA (associazione giocatori) ai danni di ATP, WTA e dei quattro tornei dello Slam, accusati di gestire in modo poco corretto la ricchezza economica del sistema, c’è in atto una nuova protesta. Attraverso una lettera, alcuni tra i big al maschile e al femminile, tra cui anche Carlos Alcaraz, Jannik Sinner, Aryna Sabalenka e Iga Swiatek, chiedono in particolare agli Slam cambiamenti sostanziali nella gestione e nella redistribuzione dei proventi.

Come riportano The Athletic e Associated Press, il messaggio, firmato il 30 luglio, si concentra su tre punti principali: denaro, sostenibilità e maggiore potere decisionale. Per quanto riguarda il primo aspetto c’è da tenere presente l’aspetto della previdenza, con un fondo allargato, con lo scopo di garantire più stabilità economica a una fascia ampia di tennisti.
Ma quello che fa più discutere sembra essere il secondo punto, cioè i montepremi degli Slam. In questo momento ai giocatori finisce in mano il 16% della torta, mentre l’attuale richiesta vorrebbe spostare l’asticella al 22% entro il 2030. Da parte dei tornei però c’è già stata una replica, ricordando l’aumento costante dei premi complessivi ogni anno.





