Continua il periodo “no” di Matteo Berrettini, l’ultima sconfitta è una mazzata durissima. E le proiezioni della classifica…
Una sola partita giocata (e persa, a Wimbledon) tra maggio e settembre. Un rientro in campo estremamente deludente all’Atp 250 di Hangzhou, contrassegnato da una sconfitta col non irresistibile Dalibor Svrcina. Poi l’eliminazione al secondo turno dell’Atp 500 di Pechino e quella all’esordio al Masters 1000 di Shanghai. Matteo Berrettini non riesce a ritrovarsi e, inevitabilmente, questo turbine negativo va a riflettersi sulla sua situazione nella classifica Atp.
E dire che l’azzurro aveva cominciato la stagione 2025 con tanti buoni propositi e ambizioni. Nelle fasi iniziali dell’anno aveva fatto registrare ottimi risultati, grazie ai quali era rientrato in top-30 e stava mettendo le basi per il ritorno tra i primi venti giocatori al mondo. Tra maggio e giugno era possibile trovarlo in 28esima posizione, ma poi, proprio sul più bello, sono cominciati i problemi. Guai fisici – come al solito agli addominali – ma anche psicologici, che hanno reso la sua convalescenza ancora più tortuosa.
Ranking Atp, Matteo Berrettini continua ad arretrare: le ultime proiezioni sono impietose
Dopo la clamorosa rimonta subita a Wimbledon per mano di Kamil Majchrzak, addirittura si era lasciato andare ad uno sfogo che suggeriva la possibilità di un imminente ritiro.
«Da Roma ho passato settimane difficili, ho avuto tanti momenti di down in cui dovevo decidere se provarci o non provarci. Fondamentalmente sono stanco, stanco di rincorrere sempre qualcosa», avevo rivelato Matteo, per poi aggiungere: «Mi dispiace tanto per le persone che mi hanno aiutato ad arrivare a questo torneo; hanno fatto tutto il possibile. Ma ci sta anche che dopo quello che ho passato in questi anni mi senta stanco. Ho bisogno di prendermi tempo per riflettere e capire cosa fare del futuro. Perché stare in campo così non è quello che voglio».
Fortunatamente, Berrettini ha deciso di darsi un’altra chance e quindi in campo ci è tornato. Come dicevamo poc’anzi, tuttavia, i risultati non sono quelli che lui si augurava. Oggi, il 29enne romano occupa la 59esima posizione della classifica mondiale, ma la sconfitta a Shanghai è destinata a farlo arretrare ulteriormente.
La spiegazione è semplice: alle sue spalle ci sono quasi venti giocatori ancora in gara sul cemento cinese. Chiaramente, non tutti riusciranno a sopravanzarlo, ma quel che pare certo è che al prossimo aggiornamento ufficiale della graduatoria lo ritroveremo fuori dalla top-60. La speranza è che Matteo riesca almeno a recuperare un po’ di terreno negli ultimi tornei stagionali, proiettandosi verso un 2026 all’insegna della rinascita. Incrociamo le dita.
