Addio Sinner, questa non ci voleva: la mazzata è terribile

Jannik Sinner deve mandare giù un boccone piuttosto amaro: la mazzata è terribile e potrebbe avere ripercussioni anche in futuro. I fan sono perplessi

Il nostro giocatore migliore ha la chance di tornare numero uno del mondo prima delle ATP Finals di Torino, ma dovrebbe fare filotto tra Asia e Austria. Al momento questa rimane solo una suggestione, in attesa di capire se andrà tutto per il meglio. Alcaraz è fermo ai box per il problema alla caviglia e non può contendere a Jannik il titolo a Shanghai.

Sinner colpisce di rovescio
Addio Sinner, questa non ci voleva: la mazzata è terribile (TennisFever – ANSA)

 

Jannik Sinner ha un problema: non può permettersi pause. Da quando è tornato dalla squalifica per doping in questo 2025, ovvero a maggio agli Internazionali di Roma, il tennista altoatesino ha sempre gestito in modo impeccabile le proprie pause, andando a schedulare i tornei in modo da essere sempre al top per gli Slam e i Masters 1000.

In questo periodo, il numero due del mondo, come tutti i giocatori, è impegnato nella lunga trasferta asiatica, che prevedeva nel calendario l’ATP 500 di Pechino (o Tokyo come fatto da Alcaraz) e il Masters 1000 di Shanghai, penultimo della stagione (poi resta solo Parigi Bercy).

Jannik è riuscito a stringere i denti nella capitale cinese, portando a casa il torneo contro Tien e mostrando una grande condizione, nonostante qualche guaio di natura muscolare alla coscia.

Il motivo che costringe Sinner a giocare due partite attaccate: A Shanghai tutto in salita

Nemmeno il tempo di gioire per quanto conquistato a Pechino e subito per Sinner si sono aperti gli impegni a Shanghai. Dovevano intercorrere solo due giorni di tempo tra la finale di mercoledì nella Repubblica Popolare e il primo turno del 1000 successivo. Una cosa non usuale e poco consona, tanto che gli organizzatori hanno deciso di spostare il match d’esordio con Altmaier a sabato.

Sinner con il trofeo di Pechino
Il motivo che costringe Sinner a giocare due partite attaccate: A Shanghai tutto in salita (TennisFever – ANSA)

 

Questa scelta ha premiato il numero due del mondo da un lato, ma lo costringerà a giocare due partite attaccate, a distanza di sole 24 ore circa. Il terzo turno andrà in scena infatti domenica, come concesso a Rublev, che a Pechino ha disputato la finale nel doppio e per questo ha usufruito di un giorno in più di riposo. Vedremo se il nostro campione riuscirà a superare anche questo scoglio e ad andare avanti, potendo poi contare sulla solita alternanza di un giorno di riposo ogni due.



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