Novak Djokovic e il messaggio choc che ha messo i brividi al mondo del tennis: le parole del serbo in queste ore
Il Masters 1000 di Shanghai di scena in questi giorni sta facendo parlare di sé non solo per lo spettacolo offerto in campo, bensì anche per le condizioni climatiche estreme in cui i tennisti sono “costretti” a giocare. L’altissimo tasso di umidità della città cinese – parliamo di 80-90% – sta mettendo a dura prova la tenuta dei vari protagonisti, tanto da costringere alcuni di essi ad alzare bandiera bianca nel bel mezzo dei match.

“Perchè l’Atp non ha una regola sul calore? Volete che un tennista muoia in campo?”, ha dichiarato ad esempio il giovane Holger Rune. “Nel corso della gara stavo soffrendo, ma non è durata a lungo e fortunatamente le cose sono migliorate. I medici ed i fisioterapisti mi hanno detto di concentrarmi sulla respirazione e poi ad un certo punto mi sono detto solo che dovevo restare calmo”, ha aggiunto.
Il classe 2003 scandinavo ce l’ha fatta a resistere, ma – come anticipato – molti altri giocatori si sono dovuti arrendere alla situazione ambientale avversa. Tra coloro che se la sono vista davvero brutta, arrivando ad un passo dal ritiro, c’è anche Novak Djokovic che alla veneranda età di 38 anni riesce ancora a trovare la voglia di lottare come se fosse a inizio carriera.
Shanghai, allarme nel tennis: le parole di Djokovic sono chiarissime
L’ex numero uno al mondo ha incontrato grosse difficoltà nella sfida contro il tedesco Yannik Hanfmann, vinta in rimonta col punteggio 4-6, 7-5, 6-3 maturato in quasi tre ore di battaglia (2 h e 43 minuti). Una battaglia in cui, lo stesso nativo di Belgrado ha vomitato svariate volte scatenando l’apprensione di appassionati ed addetti ai lavori. Nole ha deciso di tenere duro, e a margine del match ha rivelato la ragione che lo ha spinto a gettare il cuore oltre l’ostacolo.

«È lo stesso per tutti, ma è brutale quando hai l’80% di umidità giorno dopo giorno, soprattutto per chi gioca al mattino con il sole peggiora tutto», ha esordito Djokovic. «Per me è più difficile affrontare questo genere di cose. Oggi ho dovuto affrontare questa tempesta e Yannick ha giocato una partita incredibile fin dall’inizio. Non potrei chiedere di più, avendo giocato quasi tre ore davanti a questo pubblico che urlava il mio nome a 38 anni nel terzo round di un Master 1000. Per me è come un sogno», ci ha tenuto a sottolineare.
«Questo è ciò che mi ha davvero motivato a venire a giocare qui quest’anno. Ciò che ho vissuto in queste due partite è un buon esempio di quanto io sia benvenuto qui e in Cina in generale», ha concluso il serbo. Quest’ultimo, lo ricordiamo, tornerà in campo oggi per affrontare lo spagnolo Jaume Munar nel match valido un posto ai quarti di finale (inizio previsto ore 12:30 italiane).





