Aryna Sabalenka non si trattiene e dice tutto ciò che pensa: quello che ha raccontato è un vero e proprio dramma. Le sue parole
Al giorno d’oggi, si sa, la vita dei tennisti è molto complicata. Non solo per le estenuanti sfide che propone il calendario, ma anche per l’esposizione mediatica a cui sono sottoposti i protagonisti di questo sport. Isolati in campo, e sempre sotto pressione, gestire le emozioni è diventato davvero difficile per i giocatori, che spesso e volentieri preferirebbero semplicemente “sparire”. Soprattutto dopo una sconfitta o comunque in un periodo già di per sé non entusiasmante.
E i social network, non fanno altro che peggiorare la situazione. Negli ultimi anni, infatti, con lo spopolare di varie piattaforme sul web, sono cresciuti a dismisura gli attacchi virtuali di “tifosi” nei confronti di tennisti e tenniste. Molte volte si tratta di scommettitori o haters. In entrambi i casi, il danno psicologico per i nostri amati beniamini è gravissimo. L’ultima testimonianza arriva dalla numero uno al mondo Aryna Sabalenka. Le sue parole raccontano di una quadro estremamente drammatico.
Sabalenka e la giungla dei social, l’allarme della numero uno al mondo
«Tutti riceviamo sempre molti messaggio di odio», ha esordito la “Tigre di Minsk” in conferenza stampa al Wta 1000 di Wuhan. «Nel corso della mia carriera, ho dovuto fare i conti con l’odio per motivi diversi. A un certo punto, ho pensato che più presti attenzione a quello che dicono, più energie perdi. Credo sia meglio ignorarli, ma a volte leggo alcuni messaggi e, per curiosità, vado sul profilo della persona che mi ha scritto. A volte resto sconvolta. Le madri mandano dei messaggi scrivendo cose terribili. Lo prendo come uno scherzo», ha sottolineato.
«Tutti i tennisti dovrebbero prenderlo come uno scherzo senza mai addentrarsi davvero nell’oscuro mondo dei social», ha ribadito la regina del circuito femminile. Purtroppo, però, certi fenomeni sono tutt’altro che da prendere sotto gamba. Specie per i personaggi meno celebri della racchetta, che sono costretti a fare i conti quotidianamente con certe dinamiche. Basti pensare a quanto avviene nei diversi tornei del circuito Challenger, dove la parte perversa degli appassionati influenza le partite dal vivo e rivolge ai giocatori anche minacce di morte. «Cose orribili. Dimostra solo quanto siano terribili certe persone», ha chiosato Sabalenka.
La speranza è che gli organi competenti, lato social e lato tennis, possano presto rimediare a quella che oggi sta diventando una vera piaga.
