Continua a far parlare di sé il ritiro di Jannik Sinner, clamorosa la sentenza dell’ex tennista: ecco come stanno le cose
Più dello spettacolo in campo, del Masters 1000 di Shanghai stanno facendo parlare le condizioni climatiche estreme in cui sono “costretti” a giocare i più forti tennisti al mondo. Nelle città cinese si registra un tasso di umidità compreso tra l’80 e il 90%, e nelle sessioni diurne l’aria è praticamente irrespirabile, oltre che le temperature bollenti.

Tanti protagonisti, addirittura, hanno alzato bandiera bianca a causa dei malesseri fisici indotti dalla situazione ambientale sfavorevole. Jannik Sinner, ad esempio, ha dovuto arrendersi ai crampi durante il match di terzo turno contro l’olandese Tallon Griekspoor. Una situazione ai limiti, di cui si sono lamentati numerosi giocatori, preoccupati per la propria salute, in un contesto che già li vede portare sulle spalle le fatiche di tutta la stagione.
Shanghai, l’allarme ambientale e il ritiro di Sinner: le sentenze di Paolo Bertolucci
Come normale che sia, sul web e sui social in queste ore tengono banco le polemiche tra appassionati ed addetti ai lavori. Da una parte c’è chi ritiene sia impensabile e, soprattutto, pericoloso giocare in certe condizioni. D’altro canto, invece, ci sono coloro che basano la propria idea su un semplice concetto: i giocatori, quasi sempre, possono decidere in totale libertà se partecipare o meno ad un torneo.
Di questa seconda schiera fa parte l’ex tennista, oggi opinionista e commentatore televisivo, Paolo Bertolucci. Il 74enne di Forte di Marmi, senza troppi giri di parole, ha puntato il dito contro l’ipocrisia che spopola tra i giocatori di alto livello. Ha risparmiato Jannik Sinner, ma all’azzurro ha comunque riservato un’osservazione abbastanza tagliente.

«Tanti ritiri e polemiche? I giocatori sono ingordi. Giocano, prendono e non si fermano. Gli organizzatori fanno di tutto per avere i migliori. Senza i big il torneo non ha fascino e senza i nomi più carismatici fuggono anche gli sponsor, c’è meno attrattiva. Il tennis è diventato brutale. Meno tecnica, meno tattica, più fisico», ha osservato Bertolucci ai microfoni de La Repubblica.
«Oggi si cerca lo spettacolo a tutti i costi, ma si può non trovare. I tennisti dovrebbero fare rinunce. A Shanghai c’è il 90% di umidità, c’è il tetto, ci sono temperature altissime, ci sono stati malori per il caldo asfissiante, molte lamentele, giocatori che dicevano di non vedere la palla, che hanno pensato di morire. Holger Rune ha detto: volete il morto? Taylor Fritz ha rischiato il collasso in campo (…) Brontolano, protestano ma poi si iscrivono ai tornei. E fanno anche le esibizioni. E si prendono i montepremi. Non mollano nulla. Il calendario è fitto, si gioca cinquanta settimane all’anno, ma i tennisti possono non partecipare a tutti i tornei, non sono obbligati», ha concluso Bertolucci.
Bertolucci: «Sinner è gracilino, non è come Djokovic o Alcaraz»
Come anticipato, l’ex tennista italiano ha sottolineato di non riferirsi a Sinner per quanto riguarda la necessità di fermarsi: «Jannik è stato fermo tre mesi, deve andare in campo il più possibile per riprendere forma e gioco».
Nelle ore successive, tuttavia, ha riservato al classe 2001 altoatesino la seguente “sentenza” durante un suo intervento a Sky Sport: «È un po’ gracilino il ragazzo, nel senso: una volta i crampi, una volta lo stomaco, una volta il gomito, mi ricordo le vesciche, e poi l’anca… Insomma, cominciano ad essere tante le cose… Non ha la stessa consistenza fisica di Djokovic o di Alcaraz, questo mi sembra ormai ovvio, non c’è da meravigliarsi».





