Thiem sconvolge il mondo del tennis, messaggio di questi minuti

Dominic Thiem non si trattiene e dice tutta la verità, il suo racconto sconvolge gli appassionati di tennis: ecco come stanno le cose

Che il tennis sia uno sport complicato, si sa. Soprattutto durante la consueta gavetta. Ed è noto pure che i giocatori devono far fronte a costi altissimi durante la loro carriera. Ma quanto è emerso in queste ore è semplicemente clamoroso: a raccontarlo è stato Dominic Thiem, ex numero tre al mondo e campione dello Us Open 2020 ritiratosi alla fine della scorsa stagione.

Primo piano di Dominic Thiem
Thiem sconvolge il mondo del tennis, messaggio di questi minuti (Foto Ansa) – Tennis Fever

Il 32enne austriaco ha dedicato un lungo approfondimento alla questione nel corso di un’intervista concessa al podcast “Jot Down Sport”. Ciò che n’è venuto fuori è un quadro molto sorprendente, descrivibile in poche parole: “il tennis è uno sport per ricchi“, prendendo in prestito proprio la considerazione fatta dall’ex giocatore.

«Il tennis è uno sport per ricchi, e ce ne accorgiamo fin da piccoli. L’allenamento, ad esempio, è molto costoso, noi proviamo ad aiutare le famiglie con meno risorse nella nostra Academy e far si che un ragazzo o una ragazza possano comunque allenarsi ed inseguire il proprio sogno», ha esordito Thiem.

«Purtroppo però il tennis è davvero molto costoso, vi dico che dai 13 ai 18 anni o comunque fino al momento in cui vedi i primi guadagni, bisogna pagare una cifra che va dagli 80 mila ai 100 mila euro annui, ci vuole quasi 1 milione di euro in quegli anni, una cifra che nessuno può permettersi», ci ha tenuto a sottolineare.

Le rivelazioni di Thiem lasciano senza parole gli appassionati di tennis

Thiem ha continuato la sua analisi ribadendo: «Abbiamo ad esempio un ragazzo diciassettenne molto bravo che ha giocato gli Us Open Junior. Lui viaggia come un professionista per 35 settimane all’anno ma non riceve premi e quindi in quel periodo spendi e basta. Hai bisogno di supporto, per qualsiasi cosa accada».

Dominic ha poi spiegato che esiste “una soluzione abbastanza comune” per aggirare il problema: «Qualcuno investe 50.000 o 100.000 euro all’anno in te e, in cambio, riceve una percentuale del tuo reddito futuro, solitamente limitata a un massimo. L’ho fatto anch’io quando avevo 15 o 16 anni. Ricevevo 80.000 euro all’anno e li ho iniziati a restituire a partire dai 21 anni, quando ho cominciato a guadagnare molto di più».

Thiem in azione col dritto
Le rivelazioni di Thiem lasciano senza parole gli appassionati di tennis (Foto Ansa) – Tennis Fever

Resta il fatto che non tutti arrivano a guadagnare cifre talmente elevate da poter dormire sogni tranquilli. A tal riguardo, Thiem ha affermato:

«Nel tour le cifre che vengono pubblicate sembrano enormi ma bisogna vedere anche altro. Il primo turno a Wimbledon permette di guadagnare 65 mila sterline, ma ne perdi oltre il 60%. In primo luogo devi togliere le tasse del paese in cui si gioca che scalano sul montepremi. Poi le tasse del proprio paese, i costi tra allenatori, fisioterapisti, viaggio ed attrezzature. Si pagano le tasse anche sugli sponsor, specialmente quando passi dei giorni negli Stati Uniti e nel Regno Unito: tu appari in televisione nel loro paese e con i loro vestiti e probabilmente il loro logo».

Peraltro, anche il sostegno degli sponsor viaggia sempre sul filo di lana: «Quando sei tra i primi 3 o i primi 5 hai grossi guadagni ed offerte vantaggiose ma se cali in classifica puoi perdere a livello finanziario in maniera significativa. I contratti con gli sponsor prevedono un importo annuo fisso più bonus, ma se si scende in classifica o ti infortuni questi importi crollano drasticamente». E va inoltre considerato, aggiungiamo noi, che in mancanza di buoni risultati lo sponsor può anche decidere di non rinnovare l’accordo.

Insomma, non proprio un quadro roseo per chi sta pensando di approcciare a questo sport e per coloro che frequentano i palcoscenici meno prestigiosi del circuito. Staremo a vedere se l’esplosione di popolarità registratasi negli ultimi anni riuscirà a cambiare, almeno parzialmente, le cose.



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