Per uno come Novak Djokovic questa decisione è ancora più particolare, specialmente conoscendo il suo passato e il suo modo di essere
Il campione di Belgrado ha ancora voglia di confrontarsi con i migliori e continua a coltivare la speranza di essere uno dei possibili outsider nella corsa agli Slam. Sinner e Alcaraz sono ingiocabili per chiunque, ma esclusi loro Nole è ancora in grado di primeggiare.
Djokovic è un autentico fuoriclasse visto che alla sua età è ancora tra i migliori otto della classifica ATP, qualificato per le Finals di Torino, alla soglia dei 40 anni. Nole sta mantenendo un livello altissimo, anche perché tra dieta e allenamento è praticamente impeccabile. Nella sua vita privata però qualcosa è cambiato in queste ultime settimane, visto che il fenomeno di Belgrado ha deciso di lasciare la Serbia per trasferirsi in Grecia.
Tra l’altro con ogni probabilità parteciperà all’ATP 250 di Atene in programma dal 2 all’8 novembre, e questo ormai sembra essere noto da tempo. Il motivo per cui l’ex numero uno del mondo del tennis ha deciso di mollare il suo paese natale è legato all’appoggio pubblico donato ai giovani che protestano nel paese a seguito del crollo del tetto i una stazione ferroviaria a Novi Sad in cui hanno perso la vita 16 persone.
Nuova vita per Djokovic in Grecia: ormai è la sua nuova casa
La decisione di appoggiare la protesta giovanile da parte di Djokovic, un personaggio così influente dalle sue parti e non solo, non è andata giù al presidente Aleksandar Vucic e ad alcuni organi di stampa che hanno duramente attaccato il tennista. Per questa pressione mediatica e non solo ricevuto, Nole ha deciso di cambiare la propria residenza e di spostarsi nella vicina Grecia.
In tanti lo hanno infatti accusato di aver voltato le spalle alla sua patria, senza perdonargli questa scelta di vita. Proprio a Belgrado alcune persone hanno vandalizzato il suo murale realizzato da Andrej Josifovski a gennaio di quest’anno. Proprio l’artista ha denunciato l’accaduto pubblicando una foto sui social. Vedremo se nei prossimi mesi ci sarà un ulteriore cambiamento da parte del fenomeno serbo o se la scelta diventerà definitiva, al di là delle proteste. La sensazione è che comunque qualcosa si sia rotto con una parte della sua gente.