Novak Djokovic protagonista di un momento straziante, lacrime e commozione nel mondo del tennis: cosa è successo
Reduce dalla semifinale al Masters 1000 di Shanghai, Novak Djokovic è tornato protagonista all’Atp 250 di Atene, torneo organizzato dal fratello Djordje che fino allo scorso anno andava in scena sulla terra rossa di Belgrado.
In Grecia, invece, si gioca sul cemento indoor e il serbo ha raggiunto la finale grazie alle vittore su Alejandro Tabilo (7-6, 6-1), Nuno Borges (7-6, 6-4) e Yannik Hanfmann. Nella giornata di oggi, si contenderà il titolo – sarebbe il 101esimo in carriera – contro il nostro Lorenzo Musetti in un match che si prospetta di altissimo livello.

Intanto, si parla di Djokovic in queste ore anche per vicende non strettamente legate al campo. In primis, c’è grande attesa di capire se Nole parteciperà o meno alle Nitto Atp Finals di Torino, “Torneo dei Maestri” in programma da domenica 9 a domenica 16 novembre (a cui anche Musetti ambisce di partecipare). In secondo luogo, e qui veniamo alla notizia, il web e i social sono colmi di immagini che raffigurano il 24 volte campione slam in lacrime e visibilmente straziato. Cosa è successo?
Djokovic, lacrime di emozione per il ricordo del suo “padre tennistico”: le immagini e le parole di Nole
È successo che, proprio ad Atene, si è tenuta la commemorazione di un ex esponente illustre del mondo della racchetta venuto a mancare nelle scorse settimane. Ci riferiamo a Nikola Pilic, leggenda del tennis croato e mentore dello stesso Novak Djokovic. L’ex giocatore di Spalato si è spento lo scorso 23 settembre all’età di 87 anni nella città di Opatija. Ha avuto in passato una grande influenza su Nole, che lo ha sempre ritenuto il suo “padre tennistico“.

«Chiedo scusa, ma Niki è stato più che un semplice mentore e allenatore per me. Faceva parte della nostra famiglia per me e i miei fratelli e ci ha aiutato tanto. Senza di lui non sarei la persona che sono oggi. Qualche mese fa è morto e vorrei chiedere il vostro supporto e la vostra pazienza per rendere a una leggenda come lui l’omaggio che merita», ha detto Nole, con la voce rotta dal pianto, guardando il video commemorativo in campo.
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«È stato un momento emozionante. Considerando ciò che ha significato per me e la mia famiglia, sia a livello personale che professionale, era il mio padre tennistico, come mi piace chiamarlo, qualcuno che ha svolto un ruolo fondamentale e integrante nella mia crescita come tennista e come essere umano. È stata una notizia davvero triste quando ho saputo che era venuto a mancare alcuni mesi fa», ha poi aggiunto il serbo ai microfoni dell’Atp.
Pilic iniziò la sua carriera nel 1953. Vinse il campionato nazionale in singolare per cinque volte (1962, 1963, 1964, 1966 e 1967) e riuscì a raggiungere la finale al Roland Garros 1973. Vinse anche il doppio degli Us Open 1970, in coppia con il francese Pierre Barthès. Dopo aver appeso la racchetta al chiodo, intraprese la carriera di allenatore vestendo i panni di Capitano in Coppa Davis per ben cinque volte: tre con la Germania (1988, 1989 e 1993), una con la Croazia (2005) e una con la Serbia (a Belgrado nel 2010 contro la Francia), riuscendo a trionfare in quattro occasioni. Ha poi collaborato con tennisti del calibro di Goran Ivanisevic, Michael Stich e Boris Becker. Una figura di grandissimo spessore, tennistico ed umano.





