Non smette di suscitare aspre polemiche la decisione unilaterale della federazione francese e del board del Roland Garros di spostare lo Slam parigino al prossimo autunno (dal 20 settembre al 4 ottobre) a causa dello stop imposto dall’emergenza coronavirus.
Ciò che ha fatto storcere il naso a molti è stata la tempistica e il mancato coinvolgimento degli altri attori protagonisti, con una scelta che provocherà non pochi grattacapi a chi dovrà mettere in piedi il nuovo calendario Atp.
In particolare, oltre che per il fatto di essere stato fissato ad una sola settimana di distanza dagli Us Open e nel bel mezzo della stagione sul cemento, con eventi già programmati, la cosa ritenuta veramente grave (e molto sospettosa) è la contemporaneità con la Laver Cup, che si dovrebbe giocare dal 25 al 27 settembre al Boston Garden.
Gli organizzatori del torneo-esibizione ideato e promosso da Roger Federer, che vede contrapposti il team europeo e quello del resto del mondo, hanno già fatto sapere che non c’è alcuna intenzione di spostare l’appuntamento, ma è chiaro che il problema si pone eccome, visto che molti big – davanti alla scelta se partecipare o meno ad un Major – molto difficilmente si lasceranno sfuggire l’occasione.
A dare fiato al coro dei “complottisti” c’è un ex tennista australiano, Sam Groth, le cui parole hanno fatto molto rumore: “Penso che ci sia qualcosa che non ci stanno dicendo. La federazione francese è molto legata all’ITF, è stata una degli sponsor principali della nuova formula della Coppa Davis. Hanno colto l’occasione: spostare il Roland Garros nelle date della Laver Cup per ucciderla sul nascere, magari prima che diventi più importante della Ryder Cup di Golf”.
Indubbiamente, tra Laver Cup, Coppa Davis e Atp Cup, ci sono di mezzo vagonate di sponsor (e quindi di quattrini) e anche pesanti logiche politiche, come abbiamo visto nei mesi scorsi con lo scontro aperto tra Roger Federer e il calciatore del Barcellona Gerard Pique, divenuto il nuovo capo della Coppa Davis.
E probabilmente le parole pronunciate da Groth in maniera così esplicita, le dicono in pochi ma le pensano in molti…
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