Oggi Andrey Rublev e Jannik Sinner si sono affrontati per la prima volta in carriera. In realtà dire che si sono affrontati è un po’ eccessivo, dato che il 19enne italiano si è ritirato dopo soli 9 minuti per il riacutizzarsi di un dolore al piede.
Una sfida che sarebbe stata interessantissima dal punto di vista tecnico tra uno dei top-player più in forma del momento (Rublev) e il “teenager” più forte del mondo (Sinner).
Ma la sfida tra i due evocava anche un aneddoto raccontato qualche mese fa da Daniil Medvedev, russo come Rublev, un anno più anziano di lui (Daniil è un classe ’96, Andrey un classe ’97). Tra i due c’è sempre stato un rapporto di amore-odio.
“Una volta – ha raccontato il numero sei del mondo in un’intervista a Tennis United – l’ho incontrato all’Australian Open nello spogliatoio e gli ho detto ‘Ciao Jannik, come stai? Se n’è andato ed è tornato poco dopo, dando di matto e cominciando a chiamarmi Davydenko”.
Il riferimento ovviamente è alla somiglianza fisica che esiste tra Rublev e Sinner. Una somiglianza che, secondo alcuni, è anche tecnica. Purtroppo non abbiamo potuto vedere l’esito di questo ‘derby’ molto particolare. Ci sarà sicuramente un’altra occasione.
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