Salvatore Caruso è stato uno dei migliori giocatori italiani alla ripartenza del circuito dopo lo stop forzato a causa della pandemia. A Tuttosport il siciliano svela i piani per il 2021, tra i sogni di un match a Wimbledon e la carica per il movimento azzurro.
Il grande 2020
La stagione 2020, malgrado tutte le difficoltà, è stata probabilmente la migliore in carriera per Salvatore Caruso. Il siciliano ha infatti toccato il proprio best ranking in carriera, ha raggiunto il terzo turno a Roma e si è portato a casa il Challenger di Parma. Un numero fa riflettere molto sulla bontà della sua annata: su 38 partite giocate nel tour maggiore durante la sua carriera, ben 20 sono state disputate quest’anno.
L’intervista
Caruso ha svelato a Tuttosport le emozioni vissute durante la ripresa dell’attività agonistica, tra momenti difficili ed emozioni inspiegabili.
“Non possiamo lamentarci, almeno in chiave personale. Certo non è facile a volte giocare, tornare in albergo da reclusi e non avere veri momenti di relax. Penso però ai tanti che versano in gravi difficoltà, stanno male o hanno perso il lavoro. Mi considero un privilegiato per aver potuto continuare a fare ciò che più amo, al contempo lavorare e guadagnare.
Ricordo con grande trasporto la vittoria a Roma, contro Sandgren, giocatore ostico. Farlo nella rassegna che per noi italiani rappresenta qualcosa di particolare ha un valore doppio e così giustifico la commozione finale. Se a Parigi non ho ripetuto l’impresa del terzo turno dello scorso anno ho dato però il massimo contro Pella, pur non essendo riuscito a girare il match”.
La carica per il movimento azzurro
L’Italia può sorridere dopo la ripresa. Il movimento tennistico sembra più forte che mai, con ben otto giocatori tra i primi 100 del mondo e diversi altri che scalpitano per entrarci presto (su tutti Musetti).
Salvatore ha raccontato le impressioni e la carica che gli italiani si danno tra loro durante i tornei del tour, ma ha anche svelato un piccolo sogno per la prossima stagione.
“Quando siamo in giro parliamo spesso tra di noi e ci confrontiamo. La speranza è di continuare a progredire tutti insieme, dai più esperti ai più giovani.
Cercheremo di capire cosa succederà in Australia per pianificare nel migliore dei modi la preparazione. Fare bene a Wimbledon e giocare sullo storico Centrale, ovviamente sempre con un pensiero speciale per gli Internazionali BNL d’Italia sarebbe un sogno”.
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