Quanto può sopravvivere il tennis senza pubblico?
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La domanda sorge spontanea visti i grandi tagli di montepremi: il tennis può sopravvivere a lungo senza pubblico? Le risposte arrivano direttamente da Andrea Gaudenzi, presidente Atp, e Steven Simon, presidente della Wta.

Quanto si può andare avanti

Dalla scorsa estate, con l’unica eccezione degli Australian Open, vediamo i campi di tennis di tutto il mondo con pochissime persone. I tifosi non sono ammessi negli impianti e gli organizzatori dei tornei stanno facendo il conto con gli incassi non ottenuti. In più, i costi delle bolle organizzate e dello staff di sicurezza sono sempre maggiori e si è arrivati ad un bivio: Il tennis può sopravvivere a lungo senza pubblico?

Il mondo professionistico ha già stimato una perdita che si aggira tra i $60 e gli $80 milioni, con una perdita del circa 30% degli introiti delle sponsorizzazioni. Per questo motivo, i prize money dei tornei hanno subito tagli di addirittura il 50% del totale. I giocatori, su tutti Elina Svitolina, Reilly Opelka e John Isner, accusano una mancanza di motivazione a giocare per meno denaro.

La risposta dei vertici

Sulla questione sono intervenuti Andrea Gaudenzi, presidente Atp, e Steve Simon, CEO della Wta, per spiegare meglio la situazione che il tennis sta attraversando.

L’italiano ha infatti dichiarato:

Con tutte le dovute stime che abbiamo fatto, posso dire che quest’anno siamo riusciti ad essere coperti. Non è un pessimo risultato viste le difficoltà avute per colpa della pandemia. Stiamo cercando di trovare un modo per cui gli spettatori possano tornare ad occupare il proprio posto negli stadi. Attraverso vari step, naturalmente. Speriamo che la situazione sia completamente risolta nel 2022”.

Il CEO della Wta ha parlato più approfonditamente nei tagli del montepremi dei tornei:

La riduzione dei montepremi non è sicuramente qualcosa che avremo voluto vedere e fare. Purtroppo, vista la mancanza di pubblico e la diminuzione degli introiti dagli sponsor, è una naturale conseguenza. Dobbiamo trovare un modo per poter definitivamente superare questa situazione e tornare al più presto alla normalità”.

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