Musetti su Sinner: “Un grande, gli auguro il meglio. Ci separano tre cose”
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Lorenzo Musetti e Jannik Sinner sembrano seguirsi a distanza, tra i miglioramenti e i risultati eccellenti negli ultimi tornei. Il carrarese è tornato a parlare del collega, affermando: “Ci separano tre cose”.

La stima reciproca

Una rivalità che, nei prossimi anni, potrà tenerci attaccati al teleschermo. Per ora, però, i due giovani italiani si studiano a distanza, rispettandosi e nutrendo grande stima reciproca. Lorenzo Musetti è intervenuto di nuovo sulla (più che probabile) futura rivalità con l’altoatesino.

Jannik è un giocatore fantastico gli auguro di arrivare il più lontano possibile già in questo torneo. È un ‘mental player’, un combattente, lo ha dimostrato uscendo vincitore dalla battaglia con Khachanov. Ci accomuna il voler giocare con aggressività, ma ci separano anche tre cose: lui serve e risponde meglio di me, oltre a saper giocare molto bene vicino alla linea. Il mio habitat naturale è qualche metro più indietro, ma ci sto lavorando molto”.

La lezione imparata dal match con Cilic

Successivamente, Musetti ha parlato di cosa ha imparato dalla sconfitta con il campione slam Marin Cilic.

Ha giocato veramente bene, io non sono riuscito a sfruttare le palle break che ho avuto nel primo set e lì la partita ha cambiato strada. Contro questo tipo di giocatori non viene concessa una seconda opportunità quando non riesci a sfruttare la prima. Devo migliorare per affrontare professionisti del genere, straordinari dentro e fuori dal campo. Marin ha spinto forte e si è mosso bene, mi sono trovato a giocare troppo lontano dalla linea. In queste tre settimane ho appreso molto, ho capito su cosa lavorare per poter stare a questi livelli a cui non ero ancora arrivato. Adesso torno a casa e negli allenamenti devo mettere a frutto quanto ho potuto imparare”.

Prossima tappa: Cagliari

L’ultima domanda è dedicata all’esordio sulla terra rossa di Cagliari, dove la FIT gli ha riservato una wild card.

Dovrò migliorare sul dritto per acquisire ancor di più il comando del gioco, oltre a cercare di avanzare di qualche metro. Anche la condizione fisica va adeguata. Devo lavorare sui movimenti e sulla flessibilità, oltre che sulla forza, che mi ha visto mettere più di qualche chilo addosso nella preseason. Sulla terra sono diversi i movimenti, ci sono le scivolate, devo concentrarmi su queste situazioni specifiche”.


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