Non c’è che dire: Jannik Sinner non è fortunato nei sorteggi. E anche questa volta, a Wimbledon, la tradizione è stata confermata. Già, perché quel Marton Fucsovics, che all’esordio si presentava come un avversario ostico, si sta rivelando come uno dei migliori del torneo.
Oggi, infatti, è arrivata la definitiva consacrazione per il 29enne ungherese, che giunge per la prima volta in carriera ai quarti di finale in un torneo del Grande Slam. E come ci è arrivato, Marton. Battendo in cinque set, in rimonta, in un match epico, un pezzo da novanta del circuito come Andrey Rublev.
Un dato che “ridimensiona” in qualche modo la sconfitta all’esordio di Sinner e che rilancia le quotazioni dell’ungherese, al momento alla posizione numero 39 del ranking Atp virtuale, vicino al suo best ranking fissato a quota 31, per ora.
E pensare che Fucsovics a Wimbledon non era mai andato oltre il secondo turno e il suo feeling con l’erba sembrava molto lontano dal poter sbocciare. E invece è proprio qui che è riuscito ad ottenere il suo miglior risultato a livello Slam, eliminando, nell’ordine, proprio Sinner, Schwartzman, Vesely e per finire, Rublev.
Finora l’ungherese era riuscito a raggiungere il quarto turno in tre occasioni (due agli Australian Open e una al Roland Garros) e il terzo turno a New York. Ora per lui un quarto di finale da sogno, contro il numero uno del mondo Novak Djokovic. Il bilancio dei precedenti parla di un netto due a zero per il serbo, ma questo Marton è pronto a sorprendere, quindi meglio non dare nulla per scontato.
Comincio a sentir parlare un po’ troppo spesso di sfortuna quando si tratta di Sinner.