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“Come in un film. Per gente come noi niente è impossibile”. Ivanisevic a tutto campo
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Con il trionfo a Wimbledon di pochi giorni fa, Novak Djokovic ha raggiunto Roger Federer e Rafael Nadal in vetta alla speciale graduatoria di Slam in bacheca. Riguardo il serbo, si può dire che molti di questi successi li abbia ottenuti grazie alle sue enormi doti fisiche. In particolare, si è sempre lodata la snodabilità del giocatore di Belgrado, che è stato spesso paragonato a un gatto.

Tuttavia, uno scherzoso (?) Goran Ivanisevic, ex tennista croato numero 2 del Circus e membro del team Djokovic, ha sottolineato che il 20 volte campione Slam potrebbe avere qualcosa in più rispetto all’animale felino. O meglio, qualche vita in più…

È come nei film”, ha detto Ivanisevic in conferenza stampa dopo che il leader del ranking Atp ha vinto il suo sesto titolo all’All England Tennis Club di Londra. “Uccidi il ragazzo 27 volte e ancora si alza. Quindi devi ucciderlo di nuovo e lui si alza ancora. Si alza! Questo è fantastico. Sono orgoglioso di essere lì e di testimoniare, di far parte di questo. Novak farà la storia, credo fermamente che la farà”.

Chiaro il riferimento di Ivanisevic al Grande Slam dell’anno solare. Djokovic, che ha vinto a Melbourne, a Parigi e a Londra, cercherà a New York di diventare il secondo uomo dell’era Open (Rod Laver, 1969) a trionfare in tutti e quattro i Major nell’arco dei dodici mesi. Gli US Open rappresentano una ghiotta opportunità per il serbo. Riuscirà a non farsela sfuggire?

“Tutto è possibile. Non dico che sicuramente raggiungerà 30 Slam, perché è una lunga strada. Ma cinque, sei, sette anni fa, parlavamo di Federer, solo di Federer. Ora anche Novak e Nadal sono in lizza per diventare ‘il migliore di sempre’. Per me, ovviamente, Djokovic già lo è. Sta scrivendo la storia”.

Novak Djokovic è grande anche per la sua costante fame di record. Il serbo insegue sempre grandi obiettivi e si impegna duramente per raggiungerli. A tal proposito Ivanisevic ha aggiunto:

“Lavorare con lui è un privilegio, è un onore, è tutto. Ma non è facile. C’è molta pressione. Fare la finale non è abbastanza buono. Contiamo solo le vittorie. Non è facile, ma è divertente. È una sfida. Ripeto, sta scrivendo storia. Dopo aver vinto il Roland Garros, a Wimbledon ha alternato ottime prestazioni a prestazioni meno buone, ma ha comunque portato a casa il titolo. Anche quando non gioca il miglior tennis, riesce a spuntarla. Ecco perché è un campione. Si pensi a quando starà bene… sarà impossibile batterlo”.

Ivanisevic, poi, si è detto sicuro che le origini del tennista di Belgrado rappresentano un valore aggiunto fondamentale: “Siamo dei Balcani. Per le persone provenienti dai Balcani, tutto è possibile. Quando nessuno si aspetta nulla, creiamo tutto. Siamo persone molto, molto speciali”.

La chiosa finale del croato è l’emblema della ferocia che contraddistingue il numero uno al mondo da tutti gli altri. Semplicemente da brividi: “Ogni giorno è qualcosa di nuovo, qualcosa di meglio, meglio, meglio. E non si fermerà. Semplicemente non vuole fermarsi”.

L’INTERROGATIVO: DJOKOVIC, UOMO GATTO O UOMO TIGRE?

A questo punto, però, una domanda la vorremmo fare noi: in tema di felini, considerati gli ultimi ruggiti (vedi Roland Garros 2021) e la ferocia mostrata, siamo sicuri che Novak Djokovic non sia una tigre anziché un gatto?

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