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Sinner, la sfida con Medvedev ed il confronto con Ruud e Hurkacz
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Nel corso del 2021 Sinner ha attraversato diversi momenti, ognuno di questi è stato altamente denso di significati ed utile per il suo processo di crescita. Al di là dei tanti successi, e dei quattro titoli messi in bacheca, la migliore versione del ventenne azzurro, molto probabilmente, la si è vista alle ATP Finals, dove da subentrato Jannik ha prima annichilito Hubert Hurkacz e poi ha giocato una grandissima partita contro Daniil Medvedev, al quale si è arreso soltanto al tie-break del terzo set. E proprio da tale match, Riccardo Piatti ha iniziato la sua analisi sull’altoatesino mettendolo a paragone con i primissimi giocatori al mondo.

Sinner e gli altri protagonisti. L’analisi di Riccardo Piatti

Riccardo Piatti, coach di Jannik Sinner, ha rilasciato un’intervista ai microfoni di Supertennis. Tra i tanti argomenti trattati, si è anche espresso sulla partita giocata dall’azzurro contro Medvedev alle Finals e sul paragone con gli altri grandissimi giocatori del circuito ATP. Ecco le sue parole:

Sulla partita contro Medvedev

“Che cosa ho pensato dopo quel 6-0 nel primo set?Lui mi ha chiesto se avevo avuto paura. Io gli risposto che no, non ho mai paura. So benissimo che lui si rimette in pista: è difficile che lo prendano a pallate. Ero sicuro che una reazione in qualche modo l’avrebbe avuta. Poteva perdere 6-0 6-4 però ero sicuro che il secondo set lo avrebbe giocato. Non ho mai paura che esca dal campo bastonato, a meno che sia infortunato, che sia successo qualcosa. Dopo che ha perso il primo set 6-0, sapevo che ci sarebbe stata una reazione, anche se l’altro era il n.2 del mondo ed eravamo alle Nitto ATP Finals. Per questo ripeto sempre che lui ha bisogno di tempo, ha bisogno di giocare partite e di perdere: perché impara sempre di più. Lui impara di più quando perde. Quando vince, come contro Hurkacz a Torino, uno dice: ok, lo vedo tutti giorni in allenamento giocare bene come contro Hurkacz. Quello è il suo livello normale”.

Sul confronto con Ruud ed Hurkacz

“Jannik può battere i primi, o giocare al loro livello, ma non è ancora a quel livello. Lui secondo me è già a un livello superiore a Ruud e Hurkacz che gli sono davanti in classifica (anche se sulla terra battuta Ruud è più tosto e Hurkacz lo è altrettanto sul cemento all’aperto). Jannik è più forte di Hurkacz sulla terra e di Ruud sul cemento e indoor. Quest’anno si punta ad avvicinarsi ancora di più ai primissimi. Però per farlo c’è solo un modo: lavorare ed allenarsi sempre con qualità e giocare le partite, vincerle e perderle. Allora impari”.

Sull’ascesa di Jannik rallentata dal Covid

“Onestamente, non ci fosse stata la pandemia, questi risultati me li aspettavo un pochettino prima. E’ andata così perché per sei mesi nel 2020 non ha giocato. E se non gioca a quel livello, non impara”.

Sulla sfida 2022

“Quali saranno le cose più difficili per lui il prossimo anno? Cose particolarmente difficili non ne vedo per lui. E’ tornato a Bordighera dopo le Nitto ATP Finals e la Coppa Davis, si è allenato molto bene come sempre. Stiamo lavorando molto sul servizio. E sul fatto di essere ancora più aggressivo nel gioco. Cambiare di più la palla, aprirsi il campo e venire a rete. Deve far pensare di più l’avversario”.

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