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La vittoria più triste della carriera di Djokovic: da oggi è il Marchese del Grillo del circuito
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Mi dispiace ma io so’ io e voi non siete un cazzo“. Spiace scomodare Alberto Sordi, monumento della cinematografia italiana e mondiale, per un vicenda così triste, ma non ci veniva un esempio più calzante. Alla fine ha vinto Novak Djokovic. Il serbo andrà in Australia e nessuno saprà mai, a meno di colpi di scena, se lo farà avendo assunto uno o più dosi di vaccino anti-Covid – come previsto dalle leggi locali – o no.

E’ l’epilogo più difficile da accettare per una telenovela che ha tenuto tutti con il fiato sospeso negli ultimi mesi. Uno psicodramma collettivo che ha visto il numero uno del mondo, alla fine, ottenere una licenza speciale per “esenzione medica”. Cosa che era anche possibile attendersi, ma che, fino all’ultimo, tutti abbiamo sperato che non accadesse.

E invece è andata proprio così. Nole ha ottenuto ciò che voleva, ma forse sarebbe il caso di dire fin da subito le cose come stanno: hanno perso tutti. Ha perso lui, impegnato vanamente in una ridicola quanto ipocrita corsa ad ottenere la simpatia di un pubblico mondiale che non ha mai avuto, ha perso il governo australiano, costretto ad accettare un’esenzione medica che definire incommentabile è poco, ha perso il tennis, costretto a sottostare a ricatti che non fanno onore a nessuno.

Ma soprattutto ha perso il buonsenso. Djokovic è una delle personalità più in vista del mondo, non solo sportivo. Lo conoscono tutti, in ogni angolo del globo. Ora, chi sta provando da un anno a convincere i più riottosi a vaccinarsi per il bene comune avrà un problema in più. Quello di spiegare come mai una super star dello sport non voglia dire (ma non ci vuole un genio per capirlo) se si sia vaccinato o meno.

Per non parlare di tutti quei tennisti che, magari con il dubbio, hanno forzato se stessi per essere presenti e quindi accettato di vaccinarsi, perché le regole sono uguali per tutti. Evidentemente si sbagliavano.

Qui elenchiamo gli unici motivi per cui si potrebbe essere in grado di ottenere un’esenzione dall’avere un vaccino:
– ha avuto anafilassi dopo una precedente dose di un vaccino
– ha avuto anafilassi dopo una dose di qualsiasi componente di un vaccino
– si è significativamente immunocompromessi (solo per vaccini vivi)
– si ha un’immunità naturale: solo per l’epatite B, il morbillo, la parotite, la rosolia e la varicella

Ora, probabilmente nelle prossime ore verrà fuori che Nole risponde ad una di queste condizioni, che c’è un certificato a dimostrarlo. Ma davvero crediamo che possa cambiare le cose? I social stanno ribollendo: “E’ una pagliacciata”, “una vergogna”, sono solo alcuni dei commenti più letti sulla vicenda. Ed ora con quale spirito approcciamo al primo Slam stagionale, quegli Australian Open che il serbo ha già vinto nove volte e che, se arrivasse la decima, lo proietterebbero in testa alla classifica Slam all time?

Difficile capire cosa succederà sul campo, è stato creato un precedente clamoroso. Nel frattempo una cosa è certa: Djokovic, la politica, il tennis, la scienza, la giustizia, escono tutti sconfitti. Punto.

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2 Commenti

  1. Gli altri giocatori avrebbero dovuto fare la stessa cosa: tenere duro a rischio di restare a casa. Se non hanno avuto il coraggio di farlo non è colpa di Nole.

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