Wimbledon, Bach (Cio) tuona: i governi nazionali rispettino il nostro ruolo
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Come sappiamo, in risposta alla decisione Governo inglese (e di Wimbledon) di escludere i tennisti russi dal prestigioso torneo di scena all’All England Tennis Club, l’ATP e la WTA hanno deciso di non assegnare punti validi per i rispettivi ranking mondiali. A tal riguardo, negli scorsi giorni, vi sono stati (giustamente) fiumi di polemiche, ma ancora si deve arrivare ad una soluzione.

Thomas Bach, presidente del Comitato Olimpico Internazionale, ha voluto dire la sua circa la vicenda, sottolineando la necessità che la politica non entri nel merito delle questioni sportive.

Caso Wimbledon, le considerazioni di Bach

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Foto Twitter Wimbledon

Durante un discorso alla 46esima Assemblea Generale dell’ASOIF (Associazione delle Federazioni Internazionali degli Sport Olimpici estivi) tenutasi a Losanna, in Svizzera, Bach ci ha tenuto a fare alcune considerazioni su quanto sta accadendo nel mondo dello sport, soffermandosi anche sul “caso Wimbledon”.

Il tedesco innanzitutto ha detto: “Come possiamo garantire una competizione internazionale corretta se i Governi decidono in base ai propri interessi politici chi può e chi non può partecipare? Abbiamo bisogno che i Governi ci rispettino per il nostro ruolo. Guardate cosa sta succedendo nel tennis. Al Roland Garros, i giocatori hanno partecipato come atleti neutrali. Ma a Wimbledon il Governo ha detto di no, non c’è spazio per loro. Se permettiamo tutto questo, allora siamo perduti. Se oggi lo permettiamo contro la Russia e la Bielorussia, domani succederà contro la vostra nazione, perché nessun Paese al mondo è amato da tutti gli altri Governi. Se lasciamo queste scelte ai Governi, allora diventiamo anche noi uno strumento politico e questo va contro tutti i nostri principi. Se lasciamo che succeda, non potremo più garantire una corretta competizione sportiva”.

Poi ha aggiunto: “E’ importante per tutto il mondo avere almeno un ponte, qualcosa su cui tutti possono trovarsi d’accordo. L’elemento più naturale per questo è lo sport, perché può essere apprezzato da tutti e praticato senza interessi politici, senza alcun tipo di discriminazione. Dure misure sono necessarie contro chi è responsabile della palese violazione della Tregua Olimpica”.

Infine ha concluso: “In tante nazioni, si vedono sentimenti così forti contro di loro che non puoi più garantire la loro sicurezza nelle competizioni internazionali. Le aggressioni contro il padiglione russo al World Expo? Non vogliamo vedere niente di simile nei nostri eventi internazionali. Dopo la guerra il mondo politico sarà molto più divisivo”.

Noi ci limitiamo a dire che quella a cui stiamo assistendo è una pagina di sport a dir poco surreale. E alle parti interessate ripetiamo il nostro appello: fermatevi finché siete in tempo.

1 commento

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