Nick Kyrgios ha superato anche l’esame Nakashima e si è qualificato ai quarti di finale di Wimbledon. Una partita diversa rispetto alle altre giocate finora in questa edizione dei Championships. Una partita di sofferenza (per il fastidio alla spalla), in cui ha parlato poco e ci ha messo cuore e testa, come ammettere lui stesso a fine partita. Ecco alcune delle sue dichiarazioni in conferenza stampa.
“Innanzitutto, vorrei fare i complimenti a Brandon per lo sforzo fatto. È un giocatore incredibile e ha solo 20 anni. Farà delle cose speciali in futuro, questo è sicuro. Non è stata la mia miglior prestazione, ma sono super felice di aver superato le difficoltà. È stata davvero dura. Il pubblico è stato fantastico. È speciale giocare ancora una volta su questo campo”.
Problemi alla spalla? “Ho giocato molte partite nell’ultimo mese e mezzo, ma sono orgoglioso del modo in cui ho gestito il match a livello mentale. Il mio record al quinto set è abbastanza positivo, non ho mai perso a Wimbledon in cinque set”.
Garin ai quarti di finale? “Mi sarei aspettato di giocare contro Alex de Minaur, onestamente, che è più a suo agio su questa superficie. Quando sono sceso in campo, Alex era avanti di due set. Pensavo che avrei trovato lui ai quarti, è stato sorprendente. La vedo come un’opportunità, ma ho bisogno di fare molte cose prima di quella partita per prepararmi. Certo – riconosce Kyrgios – quello era lo spicchio di Berrettini. Quando non vedi Berrettini lì, è un sospiro di sollievo per ogni giocatore in tabellone, essendo ovviamente finalista di Wimbledon. Di sicuro é tra i primi tre giocatori sull’erba del mondo”.
Infine, una battuta sulla sua personalità, alla luce soprattutto delle polemiche furenti scatenatesi dopo il match di terzo turno contro Stefanos Tsitsipas: “Nessuno di voi mi conosce davvero. Guardate solo cosa vedete in campo, dove sono sempre andato un po’ come sulle montagne russe, alla gente piace solo avere un opinione. Anche se sto provando cose nuove o cercando di essere diverso, avete tutti un’opinione. Ma per quanto riguarda i miei amici più cari negli spogliatoi, come Jack Sock, Jordan Thompson, Thanasi, ne ho tanti, e sanno come sono. Neanch’io mi prendo sul serio, mi piace venire negli spogliatoi e scherzare. Li sosterrò sempre”.
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