Stefanos Tsitsipas, in una recente intervista con Arab News, si è voluto pubblicamente scusare con Andrey Rublev per le dichiarazioni rilasciate al termine del loro incontro alle Atp Finals di Torino. Alla fine dell’intervista, ha paragonato il russo al due volte campione slam Marat Safin.
Le scuse e il paragone importante
Tsitsipas e Rublev si sono sfidati nel round robin delle ultime Atp Finals. Nonostante un dominio del greco nel primo set, il russo ha avuto la meglio in tre parziali. Un incredibile calo quello di Stefanos che, in conferenza stampa, si era dichiarato come giocatore migliore tra i due.
In vista della Diriyah Tennis Cup che si svolgerà dall’8 al 10 dicembre in Arabia Saudita, Tsitsipas si è voluto scusare per le brutte parole utilizzate a Torino, evocando un paragone molto suggestivo tra Andrey e una leggenda russa di inizi anni 2000.
“Quello che ho detto nella conferenza stampa a Torino non è stato corretto, anzi: è stato molto ingiusto nei confronti di Andrey. Lo vedevo da un punto di vista differente. Volevo vedere se riuscivo a scatenare qualcosa in lui in vista del match successivo per cercare di tirar fuori il meglio. Non starò qui a dire la ragione per cui l’ho fatto perché mi sembra abbastanza ovvia.
Volevo che Andrey vincesse la prossima partita e ho provato a gettare un po’ di benzina sul fuoco per averlo più affamato e concentrato il giorno seguente. Credo di aver sbagliato a fare così perché non ha giocato bene come mi sarei aspettato sinceramente.
Se mi sono pentito di aver detto quelle cose? Sì, mi sono pentito. Non è stata una bella esperienza per me, volevo veramente arrivare in fondo alle Atp Finals. Volevo semplicemente cercare di allontanare alcune energie negative che sentivo dentro di me dopo una sconfitta così dolorosa. Ovviamente, non era il modo giusto per farlo.
Quando ci incontreremo vorrei sicuramente scusarmi con lui perché sono certo di essermi spiegato male e di aver creato una situazione ingiusta. Ci sono molte cose che devo migliorare e una di queste è il mio carattere. Allo stesso tempo, dovete anche pensare che ero a due vittorie dal poter essere il nuovo numero 1 del mondo.
Andrey, in ogni caso, è un grandissimo giocatore: ha una varietà di colpi molto importante e che sfrutta alla perfezione quando è in campo. Può colpire la palla molto forte, può essere considerato il Marat Safin della nuova generazione.
Non credo che abbia un gioco limitato, sono anni che è nel circuito e affronta sempre nel migliore dei modi i migliori del mondo. Si tratta di uno dei ragazzi più educati e professionali nel circuito. È molto simpatico e mi diverto a passare del tempo con lui. Probabilmente, è il ragazzo più amichevole e ride spesso di se stesso”.
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