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Wilander cauto: è davvero Djokovic l’uomo da battere in Australia?
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Mats Wilander, ospite alla Diriyah Cup, ha voluto analizzare la situazione per il prossimo Australian Open. L’ex numero 1 del mondo vede Novak Djokovic come l’uomo da battere, ma è cauto per via della voglia di strafare del serbo.

Le parole di Mats e Davydenko

Djokovic, nonostante l’assenza in due prove dello slam (Australian Open e US Open) e a tutti i master1000 americani, è riuscito a chiudere l’anno in top5. Il grandissimo risultato è arrivato grazie ai successi a Wimbledon, agli Internazionali d’Italia e alle Atp Finals (oltre che ai sigilli all’Atp500 di Astana e all’Atp250 di Tel Aviv).

Nelle ultime settimane è stata ufficializzata la sua partecipazione al primo slam dell’anno, vista la revoca del ban di tre anni dal territorio australiano. Nole, ancora una volta, partirà come uomo da battere nel major che l’ha visto uscire vincitore il maggior numero di volte.

A commentare le possibilità di vittoria del 21 volte campione slam ci ha pensato Wilander, ospite d’eccezione dell’ultima Diriyah Cup svoltasi in Arabia Saudita.

Vedo Novak Djokovic come il grande favorito per la vittoria all’Australian Open 2023. Alle sue spalle troviamo Daniil Medvedev, che gioca il suo miglior tennis sul cemento, e il campione uscente Rafael Nadal.

L’unica cosa che potrebbe tradire Djokovic è la sua voglia di strafare, di spaccare il mondo e di dimostrare qualcosa dopo ciò che ha subito all’inizio di quest’anno. Per il resto, non serve ricordare che questo torneo è casa sua”.

Oltre allo svedese, anche Nikolay Davydenko ha voluto esprimere il proprio giudizio sulla stagione del serbo in un’intervista esclusiva rilasciata a Championat.

La stagione di Novak Djokovic è stata condizionata dalla sua scelta di non vaccinarsi contro il Coronavirus.

Ha dovuto rinunciare all’Australian Open e allo US Open, oltre ad aver saltato tutti i masters1000 americani. Non si è visto il miglior Djokovic al Roland Garros, mentre a Wimbledon è tornato il giocatore che tutti conosciamo.

Il settimo titolo a Londra gli ha dato fiducia e nella seconda parte della stagione è stato inarrestabile. Non ci sono più aggettivi per descrivere la sua grandezza. Se avesse giocato anche a Melbourne e a New York, è probabile che avrebbe chiuso il 2022 in vetta al ranking Atp”.

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