Goran Ivanisevic ha accompagnato, ancora una volta, Novak Djokovic in un successo slam. Si tratta del ventiduesimo in carriera, il decimo alla Rod Laver Arena. L’ex campione slam croato, a fine torneo, ha voluto parlare degli obiettivi del suo assistito al Roland Garros e un retroscena dell’Australian Open.
L’avversario più pericoloso e l’appuntamento a casa di Rafa
Ivanisevic è sicuramente una parte fondamentale del successo di Djokovic. I due insieme sembrano quasi imbattibili, con titoli slam accumulati nelle stagioni in cui hanno lavorato uno di fianco all’altro. Dalla scorsa stagione Goran è sulla panchina del serbo a tempo pieno e da quel momento hanno vinto insieme due slam; nelle stagioni precedenti, al contrario, il croato lo seguiva solamente nei tornei più importanti.
Una figura di spicco e riconoscibile nel mondo del tennis, che è riuscito ad aggiungere molto a quello che era già considerato una macchina da guerra sul campo. In un’intervista al termine del primo slam dell’anno, Ivanisevic ha voluto raccontare un retroscena sull’Australian Open e ha già dato appuntamento al Roland Garros.
“Nei primi due turni gli avversari erano abbastanza facili e quindi non ci siamo preoccupati più di tanto. Con Dimitrov, però, era diverso: per fortuna che non ha giocato nella maniera giusta e non sia riuscito a costruire un buon piano partita con il suo coach. Novak non si riusciva a muovere bene e Grigor ha giocato solamente due o tre palle corte. Io ne avrei fatte 300! Lui è un fratello dei Balcani e quindi ci avrà voluto aiutare!
Dimitrov è un avversario complicato, anche quando stai bene fisicamente. Taglia molto la palla e gioca ad una velocità maggiore. È stato il match in cui ho avuto più paura. Dopo di questo, il gioco di Nole è migliorato e non ha avuto più un singolo problema.
Abbiamo un sacco di ragazzi giovani nel circuito e questo è un bene per il futuro del tennis. Allo stesso tempo, però, abbiamo ancora quei due ragazzi che combattono per conquistare più slam. Adesso abbiamo giocato nel cortile di casa di Novak, ma al prossimo andremo in quello di Rafa in questo fantastico scontro sul 22 a 22.
Sì, abbiamo il ritorno di Alcaraz, ma Rafa non può non partire favorito al Roland Garros. Questo deve essere chiaro a tutti”.
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