Simone Vagnozzi, in una recente intervista con la Gazzetta dello Sport, ha voluto svelare quali saranno i prossimi impegni in campo di Jannik Sinner e le sensazioni avute in Australia durante il primo slam dell’anno.
Le parole di coach Vagnozzi
Inizialmente più di qualcuno aveva avuto dubbi sull’efficacia del cambio in panchina avvenuto la scorsa stagione. Vagnozzi è stato chiamato a sostituire una vera e propria leggenda come Riccardo Piatti e i risultati, almeno nei primi mesi, non sono stati ottimi. Poi l’arrivo di Darren Cahill e, con tutta probabilità, una maggiore intesa anche con Jannik hanno portato molti a riconsiderare le proprie convinzioni.
A quasi un anno di distanza, Sinner sembra finalmente entrato nei meccanismi tattici e tecnici del proprio coach e i risultati gli stanno dando ragione.
In una recente intervista con la Gazzetta dello Sport, lo stesso Vagnozzi ha voluto parlare del lavoro fatto in Australia e dei prossimi impegni del suo assistito.
“Giocheremo subito Montpellier, poi faremo tappa a Rotterdam e Marsiglia prima di volare negli Stati Uniti d’America.
Dobbiamo essere sinceri, giocarsela con onore coi top5 non è il nostro obiettivo.
Siamo scesi in campo per vincere, consapevoli di aver lavorato duramente nelle settimane invernali. Si è trattato di un match particolare, a un anno esatto di distanza da quando abbiamo iniziato a lavorare e da quando aveva affrontato lo stesso Tsitsipas; quindi, è inevitabile che ci fosse un po’ di pressione. Infatti, nei primi due set avrebbe potuto fare sicuramente qualcosa di più, però ci è andato davvero vicino, come era accaduto nelle ultime tre occasioni.
Sicuramente siamo molto contenti dell’aspetto atletico, su cui abbiamo lavorato tantissimo.
Prima Jannik arrivava in fondo agli scambi lunghi in debito di ossigeno, solo la sua grande forza mentale gli permetteva di chiudere il punto. Ora arriva più fresco e quindi più lucido per fare la scelta migliore.
Quando Tsitsipas è entrato in campo, si è visto che aveva un piano ben preciso. Jannik gioca bene d’istinto, ma a volte è importante anche introdurre degli schemi. Lui fa un po’ fatica a far convivere i due aspetti.
È costretto a piegare il suo istinto alla logica e per questo di fronte a scelte giuste, magari sbaglia il colpo. È un percorso che darà i suoi frutti, insieme al lavoro che continuiamo a fare sul servizio e sulla parte atletica.
Lo scorso anno siamo stati fermati spesso da tanti piccoli intoppi, ora Sinner è integro fisicamente e possiamo finalmente allenarci con continuità”.
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