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Che fine ha fatto Lucas Pouille? Dalla top10 alla depressione. Ma ora ha un obiettivo
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Lucas Pouille, francese ex top10 e semifinalista all’Australian Open 2019, sta attraversando uno dei periodi peggiori della propria vita. Intervistato dall’Equipe, il numero 459 del mondo ha parlato della sua depressione e di un obiettivo ben preciso: le Olimpiadi di Parigi del 2024.

Le parole di Pouille

Pouille è stato per anni uno dei tennisti più in vista del movimento francese. Sembrava potesse prendere le redini di un movimento che, con i ritiri eccellenti (o prossimi) di alcuni dei migliori protagonisti degli ultimi anni (basti pensare a Jo-Wilfried Tsonga o ai futuri ex come Richard Gasquet e Gael Monfils), ha perso molto dell’appeal del passato.

Al contrario di quello che molti si aspettavano, però, il francese è finito in un vertice da cui fatica ad uscire. L’ha voluto raccontare lui stesso ai microfoni dell’Equipe in un’intervista molto toccante.

Ho avuto l’occasioni di provare emozioni grandissime, di giocare nei migliori tornei del mondo, arrivare ai quarti di finale e in semifinale negli slam, vincere cinque titoli e la Coppa Davis. Passare da questo ad uscire dai migliori 400 del mondo e venire eliminato nei primi turni dei Challenger ti dimostra che se non sei sulla frequenza giusta non vinci. Non ho avuto la giusta umiltà e non è bello rendersi conto di mancare d’umiltà.

Durante un torneo in Inghilterra bevevo da solo e non riuscivo a dormire più di un’ora a notte. Per la mia salute mentale, ho deciso di smettere col tennis. Qualcosa mi è scattato quando ho visto la foto di mia figlia sul telefono: ho pensato che non mi dovesse vedere in quelle condizioni.

È una cosa orribile perché nella mia testa sono ancora un top10. Quando vedo Stan e Dominic, per esempio, mi rendo conto di quello che provano. Non controllo la mia classifica dallo scorso maggio. Ho perso tutti i miei sponsor. Quando sei arrivato a livelli così alti è difficile riuscire a ripartire da zero.

Dieci giorni prima di Parigi Bercy, Pierre Hughes Herbert mi ha chiesto di fare qualche palleggio e mi sono sentito molto bene in campo. Poi lì mi hanno chiesto delle Olimpiadi che, in carriera, non ho mai giocato.

Lì ho avuto un clic nella mia testa, ho detto a mia moglie che avrei riprovato col tennis. Lei stava quasi per commuoversi dalla felicità. Penso alle Olimpiadi di Parigi nel 2024 ogni giorno della mia vita”.

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