Medvedev scherza sul suo rapporto con la terra: ecco cosa vorrei
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Daniil Medvedev e la terra rossa, storia di un amore mai sbocciato. Potrebbe essere un film, ma è la dura realtà per il russo che, prima dell’esordio al masters1000 di Madrid ha rimarcato la propria “allergia” per questa superficie e ci ha scherzato su in conferenza stampa.

Le parole di Daniil

Medvedev ha sempre conquistato i risultati migliori della propria carriera sul cemento. Qualche buon torneo l’ha giocato anche sull’erba, ma mai sulla terra rossa. Negli anni il russo si è sempre lamentato molto di questo genere di terreno di gioco, affermando più volte che il suo stile non può adattarsi al rosso. In questa stagione le cose non sono ovviamente cambiate, ma al masters1000 di Montecarlo Daniil è riuscito ad arrivare ai quarti di finale e a sconfiggere uno specialista come Alexander Zverev. Un nuovo capitolo della sua storia con il rosso? Assolutamente no, parola di Medvedev.

Sui campi veloci il mio obiettivo è vincere ogni torneo a cui prendo parte. Sui campi in terra, invece, potrebbe diventarci solo se riuscissi a vincere un grande titolo. Da quel momento vorrò vincere ogni torneo. Ovviamente, non so se ci riuscirò mai.

Per il momento non so cosa aspettarmi, diciamo che vorrò giocare una partita in più di quelle che ho fatto a Montecarlo. Una volta sono riuscito ad arrivare in semifinale lì e in finale a Barcellona; quindi, poter fare finale in un masters1000 sarebbe molto bello.

Il mio obiettivo principale, però, deve essere cercare di sentirmi bene in campo. Ogni tanto mi capita e riesco a mettere in difficoltà l’avversario, ma non sempre ci riesco sulla terra. Come mi descriverei: beh, certamente non uno specialista della terra rossa.

Non credo che le mie sensazioni su questa superficie cambieranno mai. Ne stavo parlando proprio con il mio coach ieri: non cambieranno a meno che, nell’ultimo anno della mia carriera, non mi preparerò solo per giocare qui e tenterò di vincere un grande titolo. Chi lo sa? Alla fine, si tratta di priorità. Io gioco meglio sul veloce e nella preparazione prediligo questa superficie. Per migliorare sulla terra dovrei trovare molto tempo per giocarci in allenamento. Non posso dedicare due settimane prima dell’Australian Open alla terra perché non ho la certezza che mi aiuterà a giocare meglio”.

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