Oggi potremmo paragonare Novak Djokovic a un grande chef, considerando come il serbo si è cucinato a fuoco lento Karen Kachanov, variando gli ingredienti del suo tennis nel corso dell’incontro.
Il primo quarto di finale è suo, con il punteggio di 4-6 7-6(0) 6-2 6-4.
Il match non ha attirato folle oceaniche, e in effetti è un peccato vedere uno Chartier pieno per poco più della metà in un quarto di finale (dal terzo parziale si riempirà all’80% circa). Pubblico che non si è schierato contro il serbo come accaduto nella partita con Davidovich Fokina, lo rispetta, e a tratti lo incita anche.
Si diceva, un Novak-chef, che ha dovuto depotenziare il servizio del russo lentamente, gioco dopo gioco, con pazienza certosina. Pensate che la prima palla break a suo favore è arrivata all’inizio del terzo set, dopo la bellezza di 23 game giocati. Il russo è stato un’implacabile macchina spara palle con la prima di servizio. Basti pensare come nel primo parziale sia riuscito addirittura a vincere l’88% di punti con la prima (velocità media: 198 km/h!). E se aggiungiamo i maggiori errori non forzati di Nole, 9 in più, ecco ottenere un facile 6-4 a favore di Kachanov.
Ma il serbo gira il suo pentolone con pazienza, e pian piano comincia a ridurre i suoi errori, alza di più la traiettoria sul rovescio di Khachanov per trafiggerlo con drittoni lungolinea. Aumenta la percentuale di punti sulla seconda fino a raggiungere l’80%, rispetto al 52 del suo avversario. E anche la sua risposta migliora nettamente con il passare dei turni di battuta. Si vedono anche più discese a rete e demivolee merbide con angoli molto stretti. Kachanov da parte sua non posa (ancora per poco) la macchina spara palle sul suo servizio. Insomma, per andare avanti c’è bisogno di un tie break, che Djokovic stravince con un categorico 7-0, da puro fuori classe.
E forse è proprio questo il punto di svolta, un ceffone che comincia a far tremare il russo e allo stesso tempo dà consapevolezza a Nole. Il quale, nel terzo parziale, sale letteralmente in cattedra sfoggiando uno dei suoi tennis migliori. È 6-2, la sua dura legge.
Nel quarto ormai Djokovic ha tra le mani la sua preda, e già nel terzo game ottiene un nuovo break. Che risulterà fatale per la sua vittoria finale. Prossimo passo? La spettacolare semifinale contro Carlitos Alcaraz.
Dove vedere il Roland Garros in TV e streaming
TV – Il Roland Garros 2023 è trasmesso in diretta e in esclusiva da Eurosport ed Eurosport 2 (canale 210 e 211 di Sky). Per gli abbonati Sky tutti i match sono visibili tramite Sky Go anche sui dispositivi mobili come smartphone e tablet. Eurosport è visibile anche sulla piattaforma DAZN per chi è in possesso dell’abbonamento.
Streaming – Il Roland Garros 2023 è trasmesso anche in streaming su Eurosport Player, il canale streaming a pagamento di Eurosport dove la fruizione è possibile sottoscrivendo un abbonamento mensile o annuale. In streaming, il torneo parigino è inoltre visibile sull’app di Now TV (previo abbonamento), su Discovery+ e Tim Vision.
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