Novak Djokovic continua a vincere sul campo centrale di Wimbledon. Il serbo, campione in carica dal 2018, ha sconfitto in tre set Pedro Cachin, nonostante la pausa per la pioggia. Al termine della sfida, il numero 2 del mondo ha voluto analizzare il suo gioco e quello che l’aspetterà nei prossimi giorni.
Le parole di Nole
La partita tra Cachin e Djokovic, nonostante sia stata a senso unico e non ci sia mai stato un singolo istante in cui qualcuno ha pensato alla possibile sconfitta del serbo, ha lasciato alcuni momenti che rimarranno nella mente dei fan sicuramente per qualche tempo. Durante la pausa per pioggia, infatti, Nole si è divertito a far finta di asciugare il campo con l’asciugamano, in maniera un po’ polemica, per scherzare sul fatto che il terreno di gioco risultava ancora scivoloso nonostante l’intervento degli addetti manutentori.
Novak Djokovic is out here trying to dry the court with a towel during the rain delay 😅 pic.twitter.com/HDB6IXE2I8
— ESPN (@espn) July 3, 2023
Alla ripresa del gioco, il numero 2 del mondo ha liquidato l’avversario in due ore e 12 minuti di gioco, portandosi a casa altre ottime sensazioni in vista dell’assalto al trofeo che gli varrebbe il record di vittorie (otto titoli a Wimbledon così come Roger Federer). Al termine della sfida, Djokovic ha voluto parlare proprio di questo e di quello che ha vissuto contro l’avversario argentino.
“Probabilmente è stata la partita più strana della mia vita, ma in maniera positiva. Credo che sia stato molto frustrante per il pubblico aspettare che tornassimo in campo.
Le condizioni non erano il massimo sotto il tetto, era molto scivoloso. In ogni caso, eravamo nello stadio più sacro e importante del tennis: è qualcosa di veramente speciale giocare qui. Devo ammettere che quando entro in campo, lo faccio con le racchette e non con gli asciugamani come oggi.
Non mi importa quanti Wimbledon vincerò al termine della mia carriera, qui mi sentirò sempre a casa. Vincere qui era il mio sogno da bambino e nel 2011 sono riuscito a realizzarlo. È sempre meraviglioso giocare a Londra, parlo come se fossi ancora un ragazzino che gioca a tennis in Serbia”.