Jannik Sinner contro Carlos Alcaraz: arriva la rivelazione choc che sta facendo discutere diversi fan. L’annuncio non lascia adito a dubbi
Jannik Sinner e Carlos Alcaraz sono sicuramente i due nomi più importanti di questa epoca nel mondo del tennis. I due, nel corso del 2024, hanno dato il ricambio generazionale definitivo ai grandissimi del passato come Novak Djokovic e Rafa Nadal. La fine di un’era, resa evidente dal crollo del serbo nella classifica del ranking ATP, abdicando al primo posto e non riuscendo a far suo nessuno dei grandi Slam stagionali con molti che iniziano a temere il suo ritiro.
Ritiro che invece è realtà per Nadal. Il classe 2001 e il classe 2003, hanno in pratica dominato l’intera annata arrivando a spartirsi in maniera equa gli Slam con Australian Open e US Open andati all’azzurro mentre Wimbledon e Roland Garros sono stati vinti dallo spagnolo. Negli scontri diretti tra i due ha sempre trionfato quest’ultimo mentre l’altoatesino è riuscito a conquistare, oltre alla vetta del ranking ATP, anche Coppa Davis e ATP Finals, legittimando il suo status di numero uno al mondo.
Sinner vs Alcaraz, arriva l’annuncio con rivelazione choc!
La rivalità tra i due è bella forte e non potrebbe essere diversamente trattandosi dei due nomi di punta, quasi coetanei, del nuovo tennis e che promette scintille per almeno un decennio. I rapporti, comunque, sono buoni e di stima. Al di là di qualche battuta di chi li vuole sempre contro. Impossibile, però, non fare paragoni.
L’ultima rivelazione è arrivata da Jan Lennard Struff, tennista tedesco attualmente al numero 42 del ranking ATP. Meglio Sinner o Alcaraz? Il suo giudizio è stato netto e non ha fatto melina, dicendo apertamente chi per lui è il migliore. “Direi Jannik senza ombra di dubbio. Ha vinto due grandi Slam ma non si è fermato e ha trionfato anche in Coppa Davis e alle ATP Finals. Rispetto allo spagnolo, che pure ha vinto a sua volta due Slam, è più costante”. L’azzurro sembra non avere punti deboli: “Non riesco a trovargliene, è così difficile affrontarlo!”.
Il classe ’90 continua nel tessere le lodi dell’italiano: “Un trascinatore. Ha vinto tanti tornei, è venuto a Malaga subito dopo le Finals e ha trionfato anche lì. Era stanco ma quando mette il cappellino diventa una macchina. Gioca per quattro, cinque o sei ore ad un ritmo bestiale e non ci sono giocatori, a parte Alcaraz in alcuni momenti, che possano tenergli testa”.