Il tennis italiano può esultare, è in arrivo un nuovo exploit: l’ultimo annuncio non lascia spazio all’interpretazione
Jannik Sinner, ma non solo: il tennis maschile italiano sta vivendo un momento di grande splendore, come confermano – ancora una volta – le buone notizie provenienti da Indian Wells: due giocatori azzurri hanno superato il turno decisivo di qualificazioni, guadagnandosi il main draw del Masters 1000 californiano. Di chi si tratta?

Si tratta di Matteo Gigante e Giulio Zeppieri, i quali hanno sconfitto rispettivamente Botic van De Zandschulp per 7-6, 6-0 e Mikhail Kukushkin per 7-6, 6-2. I due laziali, entrambi mancini, se la vedranno adesso con l’argentino Sebastian Baez e con l’australiano Adam Walton.
Matteo e Giulio partiranno leggermente sfavoriti, ma allo stesso tempo consapevoli che il passaggio del turno rappresenta tutt’altro che un’ipotesi remota. Discorso valido specialmente per “Zeppo” che, dopo un recente passato turbolento, sembrerebbe pronto per trovare la sua definitiva consacrazione nell’élite del tennis internazionale.
Italtennis, arriva anche Zeppieri: le parole del coach sono chiarissime
La giovane carriera del nativo di Latina, infatti, è stata finora contrassegnata da una lunga serie di alti e bassi dovuta soprattutto agli infortuni. Stando alle parole di uno dei tecnici italiani più esperti del settore, tuttavia, da ora in avanti dovremmo vederne delle belle. A tessere le lodi di Giulio è stato il suo coach, Max Sartori, ex collaboratore di Andreas Seppi.
“A Parigi, lo scorso anno, Giulio ha avuto un fastidio. Abbiamo provato ad andare avanti, ma dopo i Challenger di Perugia e Sassuolo abbiamo capito che si trattava di un problema serio ed era necessaria un’operazione […] È stato necessario intervenire sull’osso mentre, fortunatamente, il legamento non era rotto. È stato un percorso abbastanza lungo. Sta ancora recuperando, però almeno ora riesce a giocare, la verità è che stiamo vivendo giorno per giorno”, ha affermato Sartori ai microfoni di SuperTennis.

Zeppieri e Sartori lavorano assieme già dal 2023. “Prima non lo conoscevo così bene ma in questo periodo è cresciuto molto. Ha lavorato tantissimo per arrivare nei top 100, obiettivo mancato solo a causa dell’infortunio. Avevamo una programmazione mirata a portarlo nei primi 100 già nel settembre 2023. In finale al Challenger 75 a Karlsruhe stava dominando il cileno Alejandro Tabilo, ma ha avuto una brutta storta alla caviglia che lo ha costretto al ritiro. Il recupero è stato lungo, non semplice e ci ha portato via un paio di mesi”, ci ha tenuto a sottolineare.
Adesso che il peggio sembrerebbe alle spalle, Sartori non ha dubbi: “Lo scorso anno ha superato le qualificazioni in Australia e perso al secondo turno al 5° set contro Norrie giocando un gran match. Così come a Parigi, dove dopo essersi qualificato ha perso ancora al secondo turno contro Kokkinakis sempre al 5°. Non c’è dubbio: quel livello, tennisticamente parlando, lui ce l’ha. Serve un po’ di fortuna per restare lontano dagli infortuni. E poi la chiave sta tutta nella continuità, che è quello che gli è mancato negli ultimi anni. Il sogno sarebbe quello di disputare un’intera stagione senza infortuni, speriamo”.
Staremo a vedere se Giulio riuscirà a ritagliarsi un ruolo da protagonista sul cemento americano, prima di cimentarsi nella sua amata parentesi sulla terra rossa europea. Certo è che i margini di miglioramento nel ranking sono enormi (è il numero 394 al mondo con pochissimi punti da difendere fino a fine stagione) e le sue qualità altrettanto.