L’annuncio rischia di ribaltare il mondo del Padel: appassionati sbigottiti

A sorpresa arriva l’annuncio che rischia di scuotere dalle fondamenta il mondo del padel: tifosi e appassionati basiti

Il padel fa sempre più notizia. Vuoi per il numero crescente di praticanti, vuoi perché è l’hobby preferito di tanti vip e soprattutto ex calciatori, lo sport della padella da tempo non è più il parente povero del tennis o del calcio.

Giocatore di padel mentre è in procinto di servire
L’annuncio rischia di ribaltare il mondo del Padel: appassionati sbigottiti-tennisfever.it (Pixabay)

I media, quindi, dedicano ampio spazio a tutto ciò che ruota attorno al padel, dalle imprese dei suoi migliori interpreti agli aspetti organizzativi, burocratici ed economici.

In particolare, un annuncio ha in men che non si dica fatto il giro delle redazioni e del web e ha lasciato basiti i tanti tifosi e appassionati dal momento che rischia di stravolgere il mondo del padel.

Manu Martin: “I premi sono ancora bassi, ma non possiamo pretendere i guadagni del tennis”

Interpellato da “Energy Padel”, noto influencer spagnolo, sul prize money e, in generale, sul denaro che gira nel padel, Manu Martin, come si suol dire, non l’ha toccata piano. Fondatore della nota “Manu Martin Padel Academy”, il tecnico spagnolo frequenta da anni il circuito al fianco di diversi top player, tra cui anche gli attuali numero 1 al mondo Arturo Coello e Agustin Tapia, ed è al momento il coach di Edu Alonso e Alex Arroyo.

I premi e i soldi che girano sono ancora pochi, nonostante siano arrivate organizzazioni come quelle della Hexagon e della Reserve Padel che ci stanno aiutando molto“, la stoccata del coach spagnolo per il quale la vera criticità è la poca sostenibilità economica che ancora caratterizza il mondo del padel che rende improponibile il confronto con il tennis: “Questo sport non ha ancora entrate sufficienti dall’esterno. Quindi, sebbene io creda che tutto viene pagato ancora poco per lo sforzo che facciamo, non possiamo pretendere tanto di più e di certo non possiamo pensare di poter guadagnare come nel tennis quando generiamo introiti molto più bassi”.

Racchetta da padel appoggiata alla rete e due palline
Manu Martin: “I premi sono ancora bassi, ma non possiamo pretendere i guadagni del tennis”-tennisfever.it (Pixabay)

Tuttavia, secondo Martin, la situazione è migliorata non poco rispetto a quando c’era il World Padel Tour: “Nel 2018 una coppia che allenavo ha perso ai quarti di finale contro Triay e Sainz e come premio per il traguardo raggiunto nel torneo abbiamo ricevuto solamente 700 euro, Di questi, io ho poi avuto solo il 10% e mi sono dovuto pagare hotel e la benzina della mia macchina. Di conseguenza, in quella settimana ho guadagnato meno di 100 euro“.

Insomma, poco più di una mancetta, il dovrebbe far riflettere i tanti giocatori che hanno protestato nelle ultime settimane e che evidentemente hanno dimenticato che fino a poco tempo fa il padel era uno sport con pochissime risorse economiche e premi esigui mentre oggi i guadagni per un giocatore professionista sono decisamente più alti.

Gestione cookie