Stefanos Tsitsipas si è arrabbiato molto dopo la sua gara d’esordio nel Masters 1000 di Madrid: il tennista greco non ha retto.
Finora non è stato un 2025 memorabile per Stefanos Tsitsipas. Fatta eccezione per il torneo di Dubai, dove è riuscito ad alzare il trofeo battendo in finale il canadese Auger-Aliassime, il tennista greco non ha lasciato il segno. Anche nei Masters 1000 i suoi risultati non sono stati all’altezza delle aspettative: fuori agli ottavi a Indian Wells, ko ai sedicesimi a Miami e ‘giustiziato’ ai quarti di finale di Monte Carlo da Lorenzo Musetti.

Ecco perché in tanti a Madrid si aspettavano un debutto importante da parte di Tsitsipas, diventato uno dei favoriti del torneo dopo i forfait di Carlos Alcaraz (per infortunio) e Jannik Sinner (per squalifica) e l’uscita di Novak Djokovic per mano di Matteo Arnaldi. L’attuale numero 18 del ranking ATP ha superato il suo primo avversario, il tedesco Struff, anche se ha dovuto faticare più del dovuto.
Struff, numero 79 al mondo, ha infatti vinto il primo set prima di subire la rimonta del finalista agli Australian Open 2023 e al Roland Garros 2021. Dopo il match Tsitsipas ha confermato ai microfoni le sue difficoltà sulla terra battuta in questa stagione: il tennista ateniese non è riuscito a difendere il titolo nel Principato e a Barcellona è stato costretto al ritiro ai quarti di finale dopo nemmeno 10 minuti del match contro Fils.
Tsitsipas è una furia! L’affondo è durissimo
Nell’intervista rilasciata dopo il successo nel primo turno del torneo di Madrid il 26enne si è anche soffermato sulle condizioni del terreno di gioco, sottolineando come le differenze siano notevoli da un torneo all’altro. “Il campo oggi era ingiocabile”, ha detto Tsitsipas, che poi è entrato maggiormente nel dettaglio.

“Lo sentivo come una pista di ghiaccio quando cercavo di scivolare. Non avevo mai sentito niente di simile su un campo in terra battuta“. Parole molto pesanti, quelle dell’atleta ellenico, che ha detto di provare una certa “frustrazione” nel dover giocare su una superficie così malmessa.
Sempre nell’intervista post gara Tsitsipas ha poi precisato che il campo di Roma è simile a quello di Monte Carlo e Barcellona, mentre al Roland Garros ogni campo è diverso dall’altro: “Sul Suzanne Lenglen non c’è tanto rimbalzo, mentre sul Philippe Chatrier sì e puoi dare molta velocità alla palla“.