Il tennista pesarese, dopo il derby vinto col padrone di casa Cobolli, non è riuscito a superare l’ostacolo De Minaur: un vero peccato
Vien da pensare che Agosto sia il mese più propizio dell’anno in cui nascere se si vuole diventare tennisti di talento. Stelle conclamate del circuito (come Jannik Sinner), promesse destinate a brillare in un futuro nemmeno troppo lontano (Joao Fonseca) e giovani giocatori già capaci di battere, un anno fa, leggende come Novak Djokovic, sono nati proprio nel mese tradizionalmente più caldo dell’anno. Quanto meno alle nostre latitudini.

Detto dell’azzurro e del brasiliano, un altro italiano ha avuto la fortuna di nascere in piena estate: stiamo parlando di Luca Nardi, il classe 2003 nativo di Pesaro che poco più di un anno fa, in lacrime, festeggiava la vittoria sul cemento di Indian Wells contro il fuoriclasse serbo. Lo stesso che fino a pochi mesi prima, ancora nel pieno della sua forma, dominava il circuito vincendo 3 Major su 4 e trionfando alle ATP Finals in finale contro lo stesso Sinner.
Non era insomma il Nole al declino che abbiamo purtroppo, con la rilevante eccezione di Miami, quando è arrivato in finale, ammirare in un 2025 che si avvia ad essere realisticamente il suo ultimo anno da tennista professionista.
Già protagonista di un buon cammino a Roma lo scorso anno (quando all’appello mancavano sia Sinner che Berrettini, e quando Lorenzo Musetti fu costretto al ritiro dopo aver perso il primo set all’esordio), il marchigiano è tornato nella Capitale intenzionato a migliorare il risultato ottenuto 12 mesi fa. Missione fallita, seppur con delle attenuanti di un certo tipo.
Nardi, niente impresa a Roma: l’azzurro fermo nel ranking
Dopo aver superato, forse un po’ a sorpresa, il connazionale ed amico Flavio Cobolli nel match di esordio sulla terra battuta del Foro Italico, il giocatore si è trovato di fronte uno dei big del circuito. Uno che raramente incappa in una giornata negativa. Un autentico maratoneta del circuito, resiliente e forte mentalmente, che gli ha reso la vita davvero difficile. Inevitabile, dunque, la sconfitta. Seppur onorevole, visto il punteggio di 6-4, 7-5.

È stato così che l’australiano Alex De Minaur, numero 8 del mondo, ha spezzato il sogno di Nardi, che con una vittoria avrebbe migliorato sensibilmente la sua classifica. Fermo al numero 95 del ranking, il pesarese è volato subito a Torino per il Challenger organizzato nella città piemontese. Un’altra occasione immediata per entrare nei primi 90 del mondo e continuare la scalata verso posizioni di classifica ancor più lusinghiere.