Il ko con Carlos Alcaraz fa male, ancor di più se si pensa ad un dettaglio non trascurabile che riguarda la prestazione di Sinner a Parigi
Il percorso sembrava quello giusto, in grado di riportare il numero 1 al mondo al successo. Ma oggi per Jannik Sinner c’è solo tanta rabbia e frustrazione, per la finale che attende di vincere da tempo. Lo Slam più prestigioso, il pubblico francese che si è apertamente schierato sugli spalti in favore del grande rivale Carlos Alcaraz.

Non è stato facile, non lo è tutt’ora ripensando ai primi due set dominati sullo spagnolo e quel terzo, che poteva essere quello della vittoria su Carlitos, che un pò per il talento del tennista iberico un pò per sfortuna si è rapidamente allontanato dalle mani del 23enne di San Candido. Una sconfitta che fa male, Sinner lo ha ammesso in conferenza post gara apparendo decisamente scosso, deluso, demoralizzato e con le lacrime agli occhi. Una sconfitta che fa malissimo per un ragazzo spesso e volentieri ingiustamente attaccato e criticato, prima di essere compreso.
Il caso Clostebol la dice lunga, in effetti, su quanto Jannik abbia dovuto tollerare in questi mesi. Un 2025 iniziato con il piede giusto, il successo agli Australian Open contro Zverev. Poi gli oltre tre mesi di stop ‘forzato’ a causa del patteggiamento con la WADA. E oggi dopo gli Internazionali di Roma, Jannik ha dovuto arrendersi. Ancora sulla terra rossa, ancora contro il solito indistruttibile Alcaraz.
C’è però un fattore che rischia di fare ancora più male all’atleta azzurro e che parla di un’occasione persa, più che mai, per tornare a trionfare su una superficie non proprio congeniale al tennis di Sinner.
Sinner-Alcaraz: il dettaglio che ‘distrugge’ Jannik
Cinque ore e mezza sul Philippe Chatrier, per un match lungo, logorante ma spettacolare. Alcaraz si è confermato il più forte sulla terra rossa mentre Jannik, nonostante un inizio fenomenale, ha ceduto di schianto al rivale spagnolo. Un dato, però, fa davvero malissimo.

Un match entrato nella storia per la sua durata ma non solo. Perché Sinner, in quanto a punti messi a segno, è stato seppur di poco, superiore ad Alcaraz. 193 a 192. Nonostante ciò la coppa è volata nelle mani del campione iberico, lasciando ancor più sconfortato il tennista altoatesino. Tre palle break sprecate ed un dato che, a posteriori, fa male, malissimo. Jannik dovrà ripartire da quanto di buono messo in campo a Parigi.
Opta Ace riporta come Sinner abbia sempre vinto il match dopo aver conquistato il set d’apertura. L’ultima eccezione? Un anno fa, a Pechino, proprio contro lo spagnolo in finale. Uno shock dal quale venir fuori col miglior tennis possibile ed una forza mentale che ha sempre contraddistinto Jannik.