I due meravigliosi tennisti protagonisti dell’indimenticabile finale di Parigi incassano il giudizio del campione: la strada è ancora lunga
Già indicati tempo fa dalla maggior parte della critica come i due eredi più degni, e più credibili, dei ‘Big Three‘ – o comunque destinati ad essere protagonisti di una rivalità che possa quanto meno ricordare quella che i tre fuoriclasse hanno alimentato tra loro in 15 anni di partite – Carlos Alcaraz e Jannik Sinner hanno lanciato un messaggio ben preciso proprio in una delle occasioni più importanti: la finale di un torneo del Grande Slam.

Protagonisti di una battaglia già consegnata alla leggenda del tennis, in campo per cinque ore e mezza polverizzando il precedente record di durata in una finale nel Major francese, lo spagnolo e l’azzurro hanno alzato il loro livello e vette inimmaginabili. Con picchi forse mai visti prima d’ora su un campo di tennis.
“Con questi due, è come guardare l’NBA e dire che nessuno potrebbe essere migliore di Michael Jordan. Il livello del tennis in questo momento è il più alto che io abbia mai visto”, ha detto un entusiasta John McEnroe dopo la spettacolare finale sul ‘Philippe-Chatrier’.
Gli ha fatto eco Mats Wilander, altra leggenda del tennis di qualche lustro fa, che ai microfoni di Eurosport ha dichiarato: “Sono due dei migliori atleti che l’umanità possa produrre e sono anche tennisti”. Sulla stessa linea anche il pensiero di Andre Agassi, che ha sostenuto come in particolare l’iberico “abbia tutte le qualità dei ‘Big Three’, forse anche di più“.
Si è giunti dunque ad un giudizio pressoché unanime sulla grandezza dei due talenti generazionali, che avrebbero raggiunto o addirittura superato i maestri? Non proprio, a sentire un altro autorevole parere.
Murray, piedi di piombo sui paragoni coi ‘Big Three’
Fresco di interruzione del rapporto professionale con Novak Djokovic – un binomio durato appena sei mesi, iniziato relativamente poco tempo dopo l’addio al tennis dello scozzese – Andy Murray si è eretto in qualche modo a difensore della vecchia scuola. Dei vecchi rivali con i quai anch’egli ha battagliato al punto tale che, qualcuno lo ricorderà, per un certo numero di anni si è parlato giustamente e legittimamente di ‘Fab Four’. Includendo dunque anche lui nel novero delle leggende viventi.

“Lo sport è in un momento molto positivo, ma è importante non dimenticare ciò che i ragazzi hanno fatto prima di loro, ciò che hanno fatto Roger, Rafa e Novak“, ha intanto ammonito Sir Andy nel corso di un intervento ai microfoni della BBC.
“Vincere più di 20 major è qualcosa di eccezionale e nell’era di oggi è facile dimenticarsene un po’. Ho visto alcuni opinionisti dire che se Alcaraz e Sinner fossero scesi in campo contro Rafa agli Open di Francia, sarebbero stati i favoriti in quel match con Nadal nel suo momento migliore. Carlos e Jannik sono sulla strada per diventare due dei migliori, non c’è dubbio, ma ci vuole tempo per costruire quello che Roger, Rafa e Novak avevano. Vedremo se ci riusciranno“, ha concluso il britannico.