Il campione spagnolo, dopo aver visto le streghe nel match d’esordio contro Fognini, ha subito fornito delle risposte importanti nell’incontro successivo
Il grande spavento sembra ormai alle spalle. Come spesso accade ai grandi campioni – il tennista spagnolo appartiene certamente a questa categoria – una volta scampato il pericolo ci si setta sui livelli d’eccellenza già oltretutto mostrati con grande continuità nel recente passato. Altrimenti non staremmo parlando di un giocatore che, con la recente affermazione al secondo turno di Wimbledon, ha toccato il tetto delle 20 vittorie consecutive nel circuito ATP.

Tanto per aggiungere un altro record ad una carriera che già è straordinaria pur essendo ancora giovane, il nativo di El Palmar è diventato il più giovane tennista della storia – coi suoi 22 anni e 56 giorni – ad aver inanellato una tale striscia dai tempi di Juan Martin del Potro, che nel 2008 vi riuscì non avendo ancora compiuto 20 anni.
Dicevamo della grande paura superata poi brillantemente con un quinto set pressoché perfetto giocato dallo spagnolo nel match d’esordio contro l’inossidabile Fabio Fognini, che lo ha costretto ad una lotta di quattro ore e mezza tra il delirio del pubblico.
Non è forse un caso – come aveva brillantemente previsto Massimiliano Ambesi, apprezzata voce di Eurosport che ha parlato a ‘TennisMania‘, trasmissione condotta da Dario Puppo e visibile sul canale Youtube di OA Sport – che il numero due del mondo abbia mostrato un altro tipo di sicurezza nel successivo match che è stato chiamato a disputare.
Il suo avversario, il britannico Oliver Tarvet, è stato spazzato via senza troppi problemi in tre set: una dimostrazione di forza che secondo Ambesi potrebbe essere solo l’inizio di un cammino trionfale.
Alcaraz, le previsione di Ambesi è una condanna per Sinner
Sebbene gli organizzatori del mitico Major londinese facciano sempre di tutto per mantenere alta la qualità dell’erba sulla quale i campioni si confrontano, inevitabilmente col passare dei giorni e delle partite, spesso la superficie si rovina fino ad assumere quasi i contorni di un campo in terra. Ovvero le condizioni preferite dal fuoriclasse spagnolo.

Proprio questa metamorfosi potrebbe giocare a favore di Alcaraz in un’ipotetica ennesima sfida a Sinner per la vittoria finale della competizione. “Credo che con il passare dei turni, il gioco di Alcaraz possa essere molto avvantaggiato da quello che rimarrà progressivamente dell’erba di Wimbledon. Nulla di nuovo comunque. Questi fuoriclasse rischiano di più nei primi turni che strada facendo, soprattutto per uno con le caratteristiche di Alcaraz“, ha detto Ambesi lasciando intendere, di fatto, che il favorito per quello che sarebbe il terzo trionfo consecutivo all’All England Club è e resta il temibile spagnolo.