Il gioiello del Real Madrid è un asso non solo con il pallone tra i piedi ma anche con la racchetta da tennis in mano: che colpi
Da bambino Jannik Sinner praticava tre sport: sci, calcio e ovviamente tennis. Anche con le scarpe bullonate era un piccolo fenomeno. Giocava nella nella squadra del suo paese, l’AFC Sexten, anche perché suo padre è stato un calciatore arrivando fino alla Seconda Categoria. Il suo primo allenatore è stato proprio papà Hanspeter, in campo vestiva la maglia numero 10 e a fine allenamento si esercitava nelle punizioni.

A raccontarlo al Corriere della Sera è stato Wolfram Egarter, ex presidente dell’AFC Sexten: “Sci, calcio e tennis. Tutti insieme. Succedeva spesso che nella stessa giornata si allenasse negli altri sport e poi venisse al campo. Non stava mai fermo, voleva sempre giocare. A calcio era il più bravo della squadra. Aveva una coordinazione incredibile. Correva e impostava, un numero 10. E segnava tra i 20 e i 30 gol all’anno“.
Poi, Sinner ha optato per la racchetta e i fatti gli hanno dato ampiamente ragione. Ebbene, se il numero 1 del tennis si destreggiava come un campioncino con il pallone tra i piedi, il gioiello del Real Madrid fa impazzire tutti con i suoi colpi sul campo da tennis.
Franco Mastantuono, il gioiello del Real Madrid è un asso anche con la racchetta
Franco Mastantuono dalla prossima stagione giocherà per il Real Madrid, il club più blasonato del mondo. Ma il giovane talento argentino se la cava bene anche con la racchetta in mano come dimostrano i video che lo immortalano durante una sessione di allenamento con Federico Coria, fratello dell’ex Top 5 Guillermo, sconfitto da Rafa Nadal nella finale degli Internazionali BNL d’Italia 2005.
Dunque, diventato nella scorsa stagione il giocatore più giovane a segnare un gol con la maglia del River Plate, Franco Mastantuono avrebbe potuto recitare un ruolo da protagonista anche sul campo da tennis. D’altra parte, da bambino si divideva tra calcio e tennis ad Azul, la sua città natale. Era tesserato per il Club de Remo, lo stesso in cui si è formato Federico Delbonis che conquistò il punto decisivo nella finale di Coppa Davis 2016, primo trionfo argentino nella storia dell’Insalatiera d’argento.

Curiosamente il giovane talento argentino calcia con il piede sinistro ma quando gioca a tennis impugna la racchetta con la destra. “Nella scuola di tennis insegniamo a giocare con entrambe le mani, così si liberano e possono scegliere naturalmente, evitando che la mano debole resti tale”, ha spiegato al quotidiano “La Nacion” Ignacio Poblet, il primo maestro di Federico Delbonis.





