Tifosi e appassionati in delirio: Matteo Berrettini e Lorenzo Musetti, successo da non crederci. Ecco tutti i particolari
Da questa settimana, dopo 454 giorni a guardare tutti dall’alto, Jannik Sinner non è più il numero 1 del ranking Atp: è stato spodestato da Carlos Alcaraz che con il trionfo agli Us Open è il nuovo numero 1 del mondo con 760 punti di margine sul 24enne altoatesino che era diventato leader della classifica mondiale il 10 giugno 2024.

Ciononostante, è sempre grand’Italia. Quattro gli azzurri tra i top 30: Lorenzo Musetti, che occupa la nona posizione, Flavio Cobolli, che sale al numero 25, e Luciano Darderi che diventa numero 30. Nei 100 migliori ci sono anche Lorenzo Sonego, 44esimo, Matteo Berrettini, 57esimo, Mattia Bellucci, 65esimo, Matteo Arnaldi, 72esimo, e Luca Nardi che si piazza all’84esimo posto.
Comunque, gli azzurri non dominano la scena del tennis mondiale. Infatti, pazzesco successo per Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini, con i loro fan che sono al settimo cielo.
Berrettini e Musetti, tra i tennisti più desiderati dalla moda
I tennisti non sono solo degli sportivi ma anche delle icone di stile tanto che i più importanti brand della moda se li contendono. In particolare, Lorenzo Musetti e Matteo Berrettini sono tra i più corteggiati dalle griffe dell’alta moda.
Del resto, la divisa di gioco non più solo un’uniforme sportiva ma è un prodotto di alta sartoria realizzato con la stessa maniacale cura di un cappotto couture. Insomma, il fascino dei campi da gioco si fonde con le passerelle e le campagne pubblicitarie dove spopolano sempre più le stelle del tennis.

Ebbene, Lorenzo Musetti è l’esteta, il tennista che omaggia l’arte italiana tra una prima e una seconda palla e il cui swing riecheggia una composizione poetica. Non meraviglia, quindi, che ‘Bottega Veneta’ lo abbia scelto per “Craft is our Language”, la campagna per i 50 anni dell’intreccio, affiancandolo a scrittori e artisti. Il tennis come performance estetica, la moda come parte del gioco.
Non è da meno Matteo Berrettini. ‘The Hammer’ ha un accordo con Hugo Boss (inclusa una capsule a suo nome), look minimal e sartoriale, e intasca oltre 2 milioni di euro l’anno solo dalle partnership fashion. La campagna ‘Boss SS24’ lo immortala come un’architettura in movimento: linee pulite, niente fronzoli, pura intenzione.
Dunque, è finita l’era in cui lo stile nello sport si limitava a uno sponsor sul petto. Oggi sono i tennisti a portare la moda dentro il gioco nonché la cultura visiva e la narrazione personale direttamente sulla linea di fondo. In definitiva, il campo da gioco si trasforma in una passerella, il bag diventa statement e il rovescio non è solo un colpo ma è anche una scelta estetica.





