Colpo di scena Djokovic, è una mazzata: l’annuncio fa tremare i tifosi

Grande fermento nel panorama internazionale, l’annuncio di Djokovic ha generato scalpore e dibattiti: cosa sta succedendo nelle ultime ore

Il mondo del tennis sta vivendo un momento abbastanza frizzante sotto l’aspetto “politico”. In questo finale di stagione, ad esempio, è tornato prepotentemente in auge il tema del calendario fitto di impegni. Allo stesso tempo, si discute della parità di montepremi tra tornei maschili e femminili, e si batte sull’aumento delle risorse destinate ai giocatori non di primissima fascia.

Ma questi sono solo alcuni degli argomenti all’ordine del giorno tra appassionati ed addetti ai lavori. Gli spunti di riflessione sono molteplici, e lasciano presagire svariati cambiamenti nel prossimo futuro.

Djokovic si porta la mano alla bocca con espressione pensierosa
Colpo di scena Djokovic, è una mazzata: l’annuncio fa tremare i tifosi (Foto Ansa) – Tennis Fever

Tornando al tema del calendario, il punto critico risiede nella recente estensione di quasi tutti i Masters 1000 alla durata di due settimane. Una novità che, se da un lato ha reso tale tipologia di tornei più ricca ed inclusiva, dall’altra ha finito per stressare ulteriormente i tennisti. Soprattutto coloro che solitamente riescono a spingersi sino alle fasi finali.

Sull’argomento si è espresso anche Novak Djokovic, che oltre ad essere un grande campione è anche il co-fondatore della PTPA, una sorta di sindacato dei giocatori. Il serbo si è fatto portavoce di una vera e propria battaglia contro i vertici del circuito maggiore, sottolineando la necessità di dare più considerazione alla salute dei protagonisti di questo sport. Nel farlo, si è scagliato anche contro alcuni organi di stampa che, a suo dire, sarebbero “conniventi” alle scelte dell’Atp.

Djokovic ‘denuncia’, Roddick controbatte: alta tensione tra ex numeri uno

«Attualmente nel tennis c’è un monopolio, così come in altri grandi sport mondiali a questo livello. Molti media che si occupano di tennis scelgono di non scrivere di questo argomento perché non è nell’interesse di chi li paga», ha detto Djokovic in una recente intervista a Sportal.

«E’ un gioco vizioso e un circolo vizioso, ma finché avrò voce in capitolo, la userò. Grazie all’azione della PTPA siamo riusciti, direttamente e indirettamente, a forzare alcune decisione dell’ATP a riconsiderare alcune scelte, Direttamente un po’ meno perché non ci permettono di entrare nel sistema e di essere parte del tavolo decisionale di avere una partecipazione diretta nel sistema, ma indirettamente abbiamo risolto molte cose in modo positivo e provocato una reazione», ha aggiunto.

Primo piano di Andy Roddick
Djokovic ‘denuncia’, Roddick controbatte: alta tensione tra ex numeri uno (Foto Ansa) – Tennis Fever

Le parole di Djokovic hanno chiaramente avuto un eco internazionale. In tanti hanno apprezzato i suoi sforzi e sperano che, prima o poi, possa raggiungere una posizione tale da cambiare le cose. Ma non proprio tutti hanno colto appieno le osservazioni di Nole o le condividono in toto. Tra questi, abbiamo l’ex numero uno al mondo Andy Roddick.

Le parole di Roddick

L’ex tennista americano è convinto che il 24 volte campione slam sia guidato dalle giuste motivazioni, ma contemporaneamente ritiene che dovrebbe essere più chiaro quando parla. «Penso che Novak abbia ottime intenzioni. I giocatori e lo spogliatoio in generale lo adorano, hanno imparato a valorizzarlo come un autentico leader di questo sport», ha esordito Roddick. Poi, però, ha aggiunto: «Tuttavia, se vuole uscire e dire certe cose, allora deve dirle per come stanno veramente. Quando parla di monopolio, a cosa si riferisce: al monopolio del circuito? Al monopolio dei Grande Slam? A tutto questo insieme? Parla di ‘sistema’. A quale sistema si riferisce nello specifico? Parla di ‘monopolio’, ma quale monopolio?».

Infine, il 43enne originario del Nebraska ci ha tenuto a fare un’ulteriore considerazione: «Credo che dovrebbe esistere un sindacato dei giocatori, certo. Ma penso che siano i giocatori stessi a dover decidere chi è quella figura per loro. Non credo che tu possa creare un sindacato e affermare di rappresentare tutti; non è il modo in cui funziona, e di certo non funzionerà così per la PTPA». Staremo a vedere se seguiranno repliche.



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