Novak Djokovic non si trattiene, le sue parole sono chiarissime e lasciano di stucco i tifosi: l’amara confessione di Nole
Trentott’anni e mezzo. Una carriera leggendaria alle spalle, condita da 24 titoli Slam, una medaglia d’Oro alle Olimpiadi e da una lunga serie di record difficilmente eguagliabili. Eppure, Novak Djokovic, di appendere la racchetta al chiodo, no, non ne vuol proprio sentir parlare. La sua fame è sempre la stessa, come se fosse ancora un ragazzino.

L’ex numero uno al mondo ha chiuso il 2025 conquistando il suo 101esimo titolo nel circuito maggiore col trionfo all’Atp 250 di Atene. Approccerà alla prossima stagione con un obiettivo ben definito nella sua testa: vincere uno dei quattro grandi tornei tra l’Australian Open, il Roland Garros, Wimbledon e lo US Open. Qualora dovesse riuscirvi salirebbe a quota 25 trofei Major in bacheca, staccando Margaret Smith Court: in pratica, Nole, diventerebbe il tennista più prolifico in assoluto nella storia degli Slam.
Djokovic e la “nuova realtà difficile da accettare”. Le parole di Nole sono chiarissime
Tra Djokovic e tale traguardo, tuttavia, ci sono due ostacoli non di poco conto, i cui nomi corrispondono ovviamente a Jannik Sinner e Carlos Alcaraz. I due attuali dominatori del circuito sono stati capaci di aggiudicarsi tutti gli ultimi otto Slam andati in scena negli ultimi due anni. Per battere la loro concorrenza, al serbo, servirà presentarsi agli appuntamenti in condizioni perfette, sia fisiche che mentali, e poi sperare che accada il miracolo.

Lo stesso nativo di Belgrado è ben consapevole che la missione si prospetta molto complicata. Anche perché a livello psicologico sta vivendo qualcosa di diverso rispetto al passato. «Sto attraversando una fase di transizione nella mia vita, perché sto entrando nell’ultimo capitolo della mia carriera tennistica, indipendentemente da quanto durerà», ha esordito Djokovic ai microfoni di Pers Morgan.
«Devo cercare la tranquillità, per poter mantenere la mia fame e la mia competitività in campo, ma allo stesso tempo devo affrontare alcune realtà che non sono facili da accettare per me», ha ammesso Nole. Che poi è entrato nel merito della sua affermazione sottolineando: «Sono stato il tennista dominante per la maggior parte della mia carriera e ora sono dominato da Alcaraz e Sinner».
In effetti, per lui, quella al duopolio italo-spagnolo rappresenta davvero una sfida titanica. Staremo a vedere se riuscirà a vincere anche stavolta (come avvenne anni fa nel caso di Federer/Nadal) oppure se sarà proprio lo strapotere di Jannik e Carlos a mettere fine al suo glorioso percorso sportivo.





