Anteprima del look di Novak Djokovic per gli Australian Open 2026: svelato l’outfit del campione serbo – FOTO

Melbourne si avvicina e l’aria sa di Plexicushion e luce tagliente: l’anteprima del nuovo look di Novak Djokovic per l’Australian Open 2026 promette rigore tecnico e dettagli pensati per il caldo australiano. E per la sua fame di titolo numero undici.

Per il primo grande appuntamento dell’anno, il contorno conta

A Melbourne Park le temperature spesso superano i 30 gradi e l’umidità alza la pressione su materiali e dettagli. Qui entra in scena l’abbigliamento: non è estetica, è performance. E quando parliamo di Novak Djokovic, parliamo di un giocatore che cura ogni variabile. I dati parlano chiaro: record di 10 titoli agli Australian Open (2008, 2011-2013, 2015-2016, 2019-2021, 2023), superfici dure, scambi lunghi, luce forte. Un laboratorio per testare scelte di tessuto, aerazione e grip.

Melbourne chiama: contesto, esigenze, tradizione

In Australia, gli organizzatori usano da anni una politica anti-caldo con soglie e misure di protezione per gli atleti. Tradotto: outfit con micro-ventilazioni, tessuti a rapido asciugamento, palette che riflette la luce. La tradizione recente di Nole con Lacoste segue questa linea: tagli puliti, leggerezza, palette fresche (blu, bianco, verde), colli strutturati che reggono anche durante i turni di servizio più lunghi. Ai piedi, la serie ASICS Court FF Novak è una costante dal 2018, con suole studiate per hard court e stabilità frontale nelle scivolate laterali. In mano, la sua HEAD della famiglia Speed: un riferimento affidabile in termini di swingweight e controllo.

Il look svelato: cosa mostrano le foto

Secondo le prime immagini circolate sui canali media del team e del brand (in attesa di scheda tecnica completa: nessun dettaglio ufficiale su codici colore e composizioni al momento della pubblicazione), l’outfit per gli Australian Open 2026 resta fedele al suo lessico: polo tecnica con collo a due bottoni, pannelli microtraforati sotto le braccia e sulla schiena, spalle pulite per non interferire con la fluidità del servizio. Gli shorts appaiono lineari, con cintura interna antiscivolo e tasche capienti per le palline; l’orlo sembra leggermente più corto, soluzione spesso preferita per dissipare meglio il calore.

Il design? Essenziale, grafica geometrica sottile, marchio Lacoste discreto sul petto e dettagli cromatici a contrasto sui fianchi

Una scelta coerente con l’identità di Djokovic: sobrietà che non rinuncia a un segno distintivo. Sulle scarpe, la suola tipica ASICS con mescola AHAR+ e gabbia laterale per contenere le torsioni è plausibile; la vediamo da anni ai suoi piedi nelle sessioni australiane. Nota importante: senza il comunicato finale di Lacoste e ASICS, trattiamo queste foto come anteprima non definitiva.

Perché conta davvero

Il look non vince da solo, ma può pesare su decisioni rapide: asciugarsi meno tra uno scambio e l’altro, mantenere la respirazione regolare, evitare che il sudore mini il grip. Un esempio concreto? Nei match a Melbourne che superano le tre ore, l’evaporazione efficace e le cuciture piatte riducono irritazioni e microdistrazioni. Dettagli minimi, margini reali.

E poi c’è l’effetto psicologico

Djokovic sceglie spesso colori calmi e linee nette: un messaggio di controllo. In un torneo che lo ha visto più volte imprendibile, un outfit così funzionale sembra una dichiarazione di intenti più che una moda.

Fonti e riferimenti

partnership Djokovic–Lacoste annunciata nel 2017 (lacoste.com), gamma ASICS Court FF Novak (asics.com), record titoli Australian Open e politica caldo estremo sul sito ufficiale del torneo (ausopen.com). Dove non indicato, i dettagli restano da confermare con le schede tecniche finali dei brand.

Ora la domanda è semplice e stuzzicante

quanto può dirci una polo ben costruita su come affronterà le notti di Melbourne? Forse basta guardare il colletto, quando lo sistema prima di rispondere: sembra quasi il gesto che accende la partita.



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