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L’Italia s’è spenta al Foro, anche Fognini si arrende
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Dopo le brutte sconfitte di Berrettini e Cecchinato e l’uscita di scena di Sinner, l’Italia perde tutti i suoi alfieri a Roma con Fabio Fognini che si arrende davanti ai colpi e alla solidità di Stefanos Tsitsipas (che aveva eliminato in mattinata il 17enne altoatesino).

C’era grande attesa al Foro per la partita del ligure che nella sessione mattutina aveva avuto la meglio sul moldavo Radu Albot. Davanti ad un campo Nicola Pietrangeli infreddolito per la lunga attesa ma caldo più che mai, però, Fognini ha sbattuto contro il muro eretto da Tsitsipas, apparso molto in palla e deciso a confermarsi come il giovane più vicino a raccogliere l’eredità del Big Three (che nel frattempo davano spettacolo sul Centrale e sul Grand Stand).

E in effetti la partita è stata vinta con relativa disinvoltura, grazie ad un servizio che ha funzionato alla grande, alla bassissima percentuale di errori non forzati e ad una varietà di gioco (unita ad una forza mentale) oggettivamente sopra la media per un ragazzo di vent’anni.

Al contrario Fabio è sembrato subire la pressione del pubblico tutto a suo favore e non ha giocato ai suoi livelli. Quando ha provato a giocare, ha fatto vedere i suoi classici colpi da maestro, ma ha insistito troppo alla ricerca del rovescio del greco (ritenendolo un suo punto debole) e ha commesso troppi errori. Ovviamente ci ha messo anche una dose di nervosismo che non ha giovato alla causa.

La pattuglia azzurra dice così addio ai sogni di gloria. Le aspettative della vigilia, che riponevano molte speranze nei tre italiani più forti in questo momento, sono state disattese. Niente Italia ai quarti di finale degli Internazionali. Peccato.

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