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Quelle parole post-match di Djokovic che forse si sarebbe potuto evitare
Q

Chiariamoci subito: se Novak Djokovic avesse giocato da Novak Djokovic, oggi probabilmente non staremmo celebrando la miglior giornata della carriera di Lorenzo Sonego. L’atteggiamento in campo del serbo ha fatto capire a tutti che non ha giocato al cento per cento delle sue possibilità. Questo è pacifico.

Ma che bisogno c’era di andare in conferenza stampa a dire “ho fatto quello che mi ero prefissato di fare venendo qui“, ossia garantirsi la conclusione della stagione in testa al ranking Atp, battendo agli ottavi di finale Borna Coric? “Sono completamente rilassato, in salute e non vedo l’ora di giocare le Finals di Londra”.

Parole che non ci sono piaciute per niente e che sanno di ricerca di alibi e di eccesso di presunzione, a cui francamente il numero uno del mondo non dovrebbe proprio fare ricorso. In primis per rispetto nei confronti del suo avversario, quel Lorenzo Sonego che l’ha oggettivamente strapazzato in campo e che gli ha inferto la peggior sconfitta della sua carriera. E’ vero che Nole ha riconosciuto “che Sonego ha giocato meglio”, ma ha tenuto a specificare quella che per lui è la vera ragione della sconfitta.

In secondo luogo per rispetto verso gli organizzatori del torneo, che tanto hanno fatto per portarlo a disputare questo Atp 500 (non un Challenger di provincia, ma uno degli eventi più importanti della stagione indoor). E poi nei confronti dei tifosi e degli appassionati di tutto il mondo, che sono stati per tanto tempo senza tennis e che, in questo momento, meritano di vedere il numero uno del mondo dare tutto per vincere.

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