È giusto eliminare i giudici di linea? Rispondono (ancora) Djokovic e Nadal
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Come per gli ultimi US Open e Atp Finals, agli Australian Open non ci saranno i giudici di linea. È giusto eliminare la loro presenza nei campi con la tecnologia che sta facendo sempre più progressi? Novak Djokovic e Rafael Nadal la vedono in maniera completamente opposta.

L’occhio di falco anche in Australia

Anche nella fase finale degli Australian Open (durante le qualificazioni ci saranno) i giudici di linea non saranno nelle loro regolari posizioni in campo. Il primo slam dell’anno avrà infatti l’occhio di falco sempre attivo su ogni colpo, riducendo al minimo il margine di errore su ogni chiamata.

La scelta è dovuta principalmente alla volontà di ridurre il numero di persone che fanno ingresso in Australia, obbligate a quarantena e a grandi restrizioni. Risparmiando un gran numero di giudici sul campo, il governo si sente più sicuro in fatto di possibilità di contagio.

La decisione di mettere in pensione tutti i giudici è prossima o non li stiamo vedendo in campo solo per il virus?

La risposta di Djokovic e Nadal

Di pareri completamente opposti i primi due giocatori del mondo: il serbo vorrebbe l’eliminazione dei giudici di linea, mentre lo spagnolo la loro permanenza.

La tecnologia è in questo momento così avanzata che non ci sarebbe alcun motivo di mantenere i giudici di linea in campo. Naturalmente però questo è solo il mio punto di vista”, spiega Djokovic.

Personalmente io preferisco rimanere con i giudici di linea proprio come facciamo adesso. Se mi doveste chiedere cosa vorrei in futuro, beh naturalmente non posso nascondervi che il tennis è uno degli sport che è cambiato meno negli ultimi 50 anni. Allo stesso modo però mi sento di dire che perderebbe molto del lato umano della competizione”, ribatte Nadal.

Un futuro umano o da robot?

L’ingresso della tecnologia avrebbe senz’altro il vantaggio di ridurre al minimo gli errori, ma siamo sicuri che sia proprio questo ciò che vogliamo? La tensione durante un occhio di falco su una chiamata dubbia, l’arbitro che scende dalla sedia per controllare il segno… tutti episodi che ci tengono con il fiato sospeso e che rendono questo sport così affascinante che sparirebbero per sempre.

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